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Qatar International Baja 2025

Si è svolta, nello splendido scenario del deserto del Qatar la penultima prova del Campionato Mondiale FIA Cross Country Bajas: parliamo della Qatar International Baja 2025. Le tradizionali categorie previste dal regolamento erano tutte coperte, con un numero complessivo di concorrenti che ha raggiunto i 103 partecipanti. Ovviamente auto, moto, ssv, quad, provenienti da tutto il mondo.

La Baja in Qatar è organizzata dal QMMF, Qatar Motor and Motorcycle Federation. Un team che vanta una ventennale esperienza nelle competizioni e nel lavoro sul campo gara. E’ doveroso sottolineare il grande lavoro che hanno messo a punto anche per l’edizione 2025 di una gara che risulta essere un appuntamento decisamente molto interessante nel calendario FIA mondiale.

Il comitato organizzatore è formato dal presidente del QMMF Abdulrahman Al Mannai, coadiuvato da Aldulrazaq Al Kuwari e da Amro Al Hamad. Nella sezione media un grande supporto è stato dato da Neil Perkins e da Mansoor Chebli, che hanno fornito notizie e punti lungo il percorso.

Pur essendo pensiero comune che il deserto sia solamente sabbioso, qui in Qatar il deserto è davvero bello, diverso ed al tempo stesso strano. La navigazione di questa competizione è definita da tutti i partecipanti, la più difficile della stagione. Quindi è una gara che prepara molto bene ad affrontare le difficoltà di navigazione nelle altre competizioni sia Baja sia Cross Country Rally.

 

 

Il tracciato in Qatar, dell’edizione 2025 ha proposto ai concorrenti un itinerario complessivo di 717 km, di cui l’80% di deserto pietroso ed un 20% di dune e sabbia. 

Facile comprendere che non siano mancati i danni meccanici, causati da sollecitazioni sul terreno duro. Non si contano le forature agli pneumatici, che hanno creato diverse modifiche alla classifica nel corso delle giornate di gara. Infatti ci sono stati equipaggi che hanno forato addirittura 3 volte, perciò sono stati costretti a fermarsi, dato che le ruote di scorta sono solo due.

Il programma ha visto l’arrivo dei partecipanti al quartier generale presso lo splendido e rinnovato circuito di Losail. Qui le strutture a disposizione dei piloti hanno reso la vita semplice e confortevole a meccanici ed addetti ai lavori. 

Quindi dopo le verifiche tecniche ed amministrative si è svolto il prologo. Questo ha avuto luogo a circa 40 km dal circuito nell’area ovest del paese. Un tracciato di 10km completamente fettucciato e segnalato, che ha dato il via alla scelta delle posizioni di partenza del primo giorno di gara.

Dopodiché tutti gli equipaggi si sono ritrovati sul palco partenza. Due le tappe vere e proprie, la prima con un percorso complessivo di 350 km, tutto realizzato nella parte nord del Paese con partenza da Al Khor e giù fino a sud di Doha toccando la parte ovest del paese fino a Zekreet. Il secondo giorno, nuovamente si parte dalle pietre dell’ovest per giungere al conosciutissimo deserto dello Sealine a sud, quasi al confine con l’Arabia Saudita. Terreno molto più vario e navigazione difficile. Ma un paesaggio mozzafiato che scalda il cuore, e non solo dato le temperature “invernali” che non sono mai scese sotto i 32 gradi durante il giorno.

 

 

Essendo una competizione valida per il campionato mondiale è ovvio pensare che i piloti partecipanti giungessero un po’ da ogni dove. Ed infatti così è stato, oltre a moltissimi piloti del Medio Oriente, non sono mancati gli europei, gli australiani, i sud americani. Ed è proprio il giovane pilota argentino Juan Cruz Yacopini che si è qualificato sul gradino più alto del podio a bordo della sua Toyota Hilux IMT Evo. Seguito a soli 3 minuti e 20 secondi dal ceco Martin Prokop con il suo prototipo Ford Raptor. Al terzo gradino del podio la bravissima pilota Suadita Dania Keel, con la Toyota Overdrive, con un distacco di soli 14 minuti.

 

 

Naturalmente non sono mancati i piloti italiani che hanno tenuto alti i colori della nostra bandiera. Infatti ben 6 equipaggi si sono schierati al via nella categoria moto e nella categoria SSV. Amerigo Ventura con Erika Mingozzi a bordo del loro Yamaha Quaddy Team, che hanno purtroppo avuto un weekend davvero duro con qualche danno di troppo al loro mezzo. Sottotono anche la performance di Eugenio Amos e Paolo Ceci, che pur essendosi classificati non si sono nemmeno presentati sul podio di arrivo, mandando solo il veicolo condotto dai meccanici.

 

 

Molto positiva la gara della scuderia Marrini. Infatti Stefano Marrini ha portato al via 3 veicoli che hanno concluso la prova in modo positivo, considerando anche il fatto che tutti erano alla loro prima esperienza sul terreno qatariota. Due di loro correvano con il Yamaha YXZ1000R ed uno con il Can Am Maverick. Rispettivamente Cristian  Gabarrini  con Alessandro Forni su yamaha hanno ottenuto la 29 posizione assoluta.  Erminio Nati con Jacopo Casini su Can Am Maverick hanno chiuso in 23° posizione; mentre Luigi Ricci con Stefano Tiraboschi hanno fatto il 26° posto nella classifica generale. Buona la performance di Camelia Liparoti, anche lei con la Yamaha, accompagnata dalla senegalese Sydney Wade sul sedile del navigatore per la prima volta. Le due ragazze, oltre ad essere l’unico equipaggio interamente femminile ha chiuso in 17 posizione generale.

 

 

Un solo concorrente italiano nella categoria moto: Emanuele Gallone con la Husqvarna 450 Fe ha chiuso la competizione al 17° posto assoluto. Un gran bel risultato!

 

Testo e foto fuoristradaweb.com 

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