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Off Road with Ford Explorer Hybrid

Un viaggio lungo oltre 7000 km attraverso California, Arizona, New Mexico, Texas con il nuovo Ford Explorer Hybrid.
Dopo l’arrivo a Los Angeles ed il ritiro della nostra Explorer, una cavalcata di circa 400 miglia ci porta al Saguaro Lake Ranch, un luogo magico, dove la natura regna incontrastata nella regione della Tonto National Forest. Qui è stato realizzato un Ranch in cui sono disponibili delle cabine dove riposare ed amare la natura del Far West in stile cowboy.

 

 

Il Saguaro Lake Ranch conta ben 26 cabine, tutte realizzate nel pieno rispetto della natura, ecologiche ed arredate in stile western. C’è poi una grande sala centrale, dove c’è anche la Reception. Qui regna sovrano un grande cactus pietrificato; assolutamente da accarezzare quando si entra nel salone ristorante.
Di fatto, è un luogo veramente rilassante, infatti si gode di una splendida vista sul fiume Salt e sulle montagne alte e brulle di fronte, dove al tramonto domina il colore rosa; con oltre 3 milioni di acri la Tonto National Forest offre paesaggi mozzafiato lungo le colline pietrose e color rame, circondate da cactus di diverse forme e soprattutto dimensioni.
L’altitudine varia molto da 350 mt sul livello del mare , si arriva a 2200 metri, quindi i cactus cedono il posto alle foreste di pino. La presenza di animali e fauna non manca, anzi, oltre ai cervi lassù si possono vedere gli orsi ed anche molte specie di volatili.
Il nostro Ford Explorer ci porta a percorrere alcune Interstate verso est, così dopo il confine tra New Mexico e Texas, tralasciamo El Paso, per giungere nella splendida città di San Antonio.

 

 

 

Il centro città è solcato dal fiume omonimo, lungo il quale scorrono delle barchette a motore, che richiamano alla mente Venezia. Lungo il “riverwalk” è stata costruita una via ciclabile ed una via pedonale sulle quali si affacciano ristorantini tipici, bar e negozi; il luogo ideale dove trascorrere le serate, sia in estate sia in inverno. La città offre molte opportunità di svago, ma soprattutto è molto interessante percorrere le vie che portano alla scoperta delle missioni, la prima, e forse la più nota è Alamo, posta proprio in centro. Alamo fu fondata nel 1718, proprio la prima missione, con il nome di San Antonio de Valero. Tutte queste costruzioni sono conservato ora dall’Ente Parco del Texas, che gestisce anche gli ampi terreni e giardini circostanti.
Vennero poi costruite altre missioni, dalle popolazioni locali su indicazione dei gesuiti e dei capimastro che vennero a vivere qui dalla Spagna. La più conosciuta oggi giorno è la Missione di San Josè, fondata nel 1720 da frate Antonio Margil, qui la ricchezza del terreno permise ai frati la coltivazione di ottimi prodotti e quindi un certo benessere anche per gli abitanti del posto. Volendo si può proseguire a piedi od in bici, lungo la via appositamente realizzata e mantenuta dai ranger del parco; ma il nostro Ford Explorer scalpita, così ci rimettiamo in auto e proseguiamo la visita fino alla Missione di San Juan Capestrano, realizzata prima nel 1716 distrutta e ricostruita sulle rive del fiume nel 1731. Fu una delle missioni più sfortunate, con diverse epidemie al suo interno la popolazione faceva fatica a sopravvivere. Attualmente sono tutte visitabili, gratuitamente e rimangono anche luoghi di culto.

 

 

La giornata non può che concludersi in centro con la visita del Museo Buckhorn and Ranger; un abbinamento un po’ strano, ma di fatto molto “texano”. Infatti il museo ha una struttura molto particolare, all’ingresso un grande saloon, in stile western, sulla sinistra si entra al museo che si suddivide su due piani, in alto tutte le specie di ungulati ed animali con le corna che si possono incontrare in America; mentre il piano inferiore è dedicato ai Texas Ranger, alla storia di questo corpo, con reperti molto antichi, fucili, divise, documenti ecc. Trovandoci in Texas non potevamo non gustare la straordinaria carne proveniente dagli allevamenti Longhorn.
La carne in Texas è davvero favolosa, sia come qualità sia come varietà di preparazioni, anche se di fatto la preferita sarà sempre quella grigliata o preparata al barbeque.
San Antonio è davvero una città unica nel suo genere, una visita ci permette di scoprire meglio cosa significa Texas e soprattutto dimensioni grandi. Il sito ideale per avere maggiori informazioni è www.visitsanantonio.com .

 

 

La distanza lungo la freeway I45W non è molta tra le due città più importanti del Texas; infatti da San Antonio a Houston ci sono circa 3 ore di viaggio; ma volendo visitare qualche ranch, percorrere qualche stradina sterrata nelle proprietà terriere rallenta la marcia. Ovviamente il divertimento di guida e la bellezza del paesaggio circostante aumenta notevolmente; così abbiamo la possibilità di apprezzare la trazione integrale del nostro Ford Explorer Hybrid. Inoltre vediamo da vicino le generose dimensioni dei ranch, l’elevato numero di animali che ci circonda ci lascia impressionati, le mucche sono anche piuttosto socievoli, si avvicinano al nostro mezzo e ci guardano come a voler dire qualcosa tipo “che ci fate qui?”
Poi all’improvviso ecco sullo sfondo lo skyline di una città super moderna, attrezzata, piena di luci, di vita, ed anche di traffico. Avevamo infatti dimenticato cosa vuol dire 5, 6 piani di autostrade una sopra l’altra e soprattutto occhio al gps! Mancare un incrocio qui significa percorrere diverse miglia per ritornare sull’autostrada giusta.

 

 

Di Houston si possono dire molte cose, ma senza dubbio ciò che caratterizza questa città è il quartier generale della NASA. Lo Space Center è visitabile tutti i giorni, quindi non possiamo non andarci.

 

 

La giornata vola via rapidamente, così ci dirigiamo verso Katy dove soggiorniamo; Houston infatti oltre al centro storico ha molte frazioni circostanti, la cui bellezza non ha eguali. A Katy scopriamo ciò che più ha caratterizzato il nostro viaggio in questa parte di Texas: la stazione di servizio Buc-ee’s. Ebbene si, siamo rimasti a bocca aperta davanti ad un colosso come questo: 134 pompe per le sole auto ed un “negozio” da ventimila metri quadrati!!!!
Nel nostro reportage Texas Off Road, non potevamo non visitare Dallas, città famosa in Europa per il petrolio e per lo sceneggiato TV degli anni ottanta; di fatto oggi giorno Dallas è una città multietnica, economicamente molto sviluppata, basata non solo sul petrolio, ma anche sulle grandi compagnie tecnologiche, sul turismo, sugli affari e naturalmente sulla storia che ha fatto grande il Texas: l’allevamento di bestiame.

 

 

Di fatto da Houston a Dallas percorriamo poche piste sterrate, poi alcuni tratti di strade di collegamento tra le varie cittadine; molto meglio che la tradizionale highway. Questo ci permette di guardare il paesaggio circostante da una prospettiva diversa; infatti troviamo molti mezzi agricoli, costruzioni degli anni ’50 e prima ancora; non mancano piccole case in mattoni rossi, affiancate a case in legno dai colori pastello.
Poi giungiamo, anche in questo caso, davanti ad uno skyline spettacolare, un dedalo di autostrade contorna un piccolo agglomerato di edifici alti alcuni moderni alcuni storici e naturalmente la Torre. Reunion Tower è davvero un luogo da non mancare in Dallas, nel pomeriggio offre una luce stupenda per ammirare l’intera città a 360°; infatti il deck all’esterno è posizionato proprio al centro della sfera che si vede dal basso. All’aperto fa un pò fresco se c’è vento, ma la vista riscalda il cuore. Un panorama così sulla città non si può mancare.
Non lontano dalla Reunion Tower troviamo il museo 6th floor, tristemente famoso per l’omicidio del presidente J.F. Kennedy, per raggiungerlo passiamo davanti ad un bel monumento bianco con la statua di George Bannerman il fondatore della città di Dallas. Scopriamo così che la città fu fondata nella seconda metà dell’800. Terra di pionieri divenne punto nevralgico grazie alla ferrovia.

 

 

 

I pionieri sono commemorati in una bellissima piazza-parco, verdeggiante, con le statue delle mucche e dei cowboy a cavallo, assolutamente da vedere. Oggigiorno Dallas è moderna ed eclettica. Infatti, dopo aver visitato anche il Palazzo del Red Museum, (www.oldred.org) la cui bellezza esterna richiama subito l’attenzione del turista curioso; ci dirigiamo al quartiere artistico. Questa zona, distante poche miglia dal centro è di recentissima costruzione, pur basandosi sulle piccole case di un tempo, artisti locali hanno ristrutturato interi edifici, all’interno dei quali sono sorti negozi tipici, bar, ristoranti e luoghi dove assaporare il piatto principale del Texas: la carne.
Dallas è molto estesa, come città nei vari quartieri conta oltre 1.3 milioni di abitanti; restiamo però colpiti dal poco traffico che incontriamo e dalla facilità di movimento; infatti tranquillamente il nostro Ford Explorer ci porta poi alla zona universitaria, dove visitiamo il museo dedicato al presidente G.W. Bush ed alle sue fondazioni. Una costruzione quadrata, molto sobria, che mette in risalto le grandi opere realizzate dal presidente durante i suoi mandati. Davvero una visita impressionante. Il sito ufficiale è www.georgewbushlibrary.smu.edu
Se la G.W. Bush Library and Museum sono severi ed impressionanti, molto più accogliente, e comunque completamente diverso è il quartiere che ospita l’Arboretum.
Dallas è davvero una fucina di idee, così non possiamo non andare a vedere il Food Truck Yard, un locale molto particolare, dedicato agli amanti dei motori, quindi arredato interamente con autentici pezzi di veicoli, qui si mangia e si beve a tutte le ore, sia all’interno del locale, sia sul truck sia nel giardino.
Per vivere appieno la città di Dallas l’ideale è munirsi di citypass, un blocchetto che contiene al suo interno i biglietti per gran parte dei musei, tra cui anche il Perot, museo di Scienze Naturali ad un prezzo vantaggioso.

 

 

Il Ford Explorer Hybrid ci ha dato modo di provare tante emozioni, sia nella guida sia nell’attraversare paesaggi mozzafiato. Così dopo un po’ di off road in uno stato tanto particolare come il Texas, decidiamo di percorrere quella parte di strada maestra che ci riporta nella lontana California. Così ci immettiamo sulla I40W, e percorriamo tutti i tratti ancora fattibili della Route 66.
In New Mexico visitiamo e sostiamo ad Albuquerque; meta fondamentale per i viaggiatori della Route 66.
La sorpresa nello scoprire questa città fondata dalla tribù di Indiani Pueblo, ci lascia senza parole; sia per il paesaggio circostante, sia per le costruzioni, rigorosamente in argilla color rosa, sia per l’estensione della città tra il Sandia Peak Mountains ed il fiume Rio Grande.

 

 

Albuquerque è ricca di storia, di cultura, di tradizioni e nel periodo invernale tutto questo viene ulteriormente evidenziato nella posa delle decorazioni natalizie, nella realizzazione di eventi dedicati ai tempi della stagione natalizia. Questo aspetto lo viviamo nella Plaza della Old Town, dove giungiamo proprio al momento della festa per l’accensione delle luci dell’albero. La piazza è gremita di gente, c’è anche la polizia a cavallo, su degli splendidi esemplari di Belga, che possiamo avvicinare ed accarezzare. Non mancano i canti, i cori, le bancarelle, il cioccolato caldo, il caffè.
Dopodichè è tempo di riposarsi, El Vado Motel fa al caso nostro, tranquillo, bello, accogliente, posto proprio a fianco della Old Town, sulla Route 66.
Naturalmente non possiamo non visitare i musei della città; musei che toccano gli argomenti più vari, dalla scienza, all’arte, allo sport e restiamo affascinati da quanta storia e quante tradizioni si nascondono tra le mura di queste splendide costruzioni.
Naturalmente abbiamo seguito i consigli delle impiegate che abbiamo incontrato al Visitor Center, molto professionali e gentili; così come prima tappa ci siamo diretti all’ Indian Pueblo Museum e Cultural Center, dove il museo ci ha insegnato davvero moltissime cose sulla vita e la storia di questa tribù. Inoltre essendo capitati di domenica abbiamo potuto assistere alle tradizionale danze indiane, che naturalmente non abbiamo ripreso, per il dovuto rispetto alla privacy.
Dal Museo una splendida strada a tratti sterrata ci ha portato nella zona del Sandia Tramway, qui abbiamo parcheggiato il nostro Ford Explorer e ci siamo diretti alla funivia.

 

 

 

Lo spettacolo che si gode dall’alto è unico, a 360 gradi si possono ammirare paesaggi molto particolari e diversi tra loro, infatti da un lato si vede l’immensa estensione di Albuquerque, dall’altro le vette di queste montagne rocciose, brulle a tratti e ricoperte di abete rosso dall’altro. Di fatto il tragitto sulla funivia è lungo 15 minuti, si sale fino a 10 mila piedi, cioè oltre 3300 metri; pertanto fa freddo e c’è anche vento, però le piste da sci sono magnifiche e danno sul versante nord che è ancora un paesaggio diverso.
Non abbiamo parlato di Albuquerque come patria delle mongolfiere, qui infatti il calendario di manifestazioni di questi strani mezzi per il volo è molto fitto, il cielo estivo si colora di mille tonalità praticamente sempre, grazie ai festival dei baloon appunto.
Un viaggio affascinante alla scoperta del Texas in off road e con un occhio all’ambiente non poteva non concludersi a Lancaster in California.
Infatti è qui che il nostro Ford Explorer ci ha portati, per percorrere le ultime piste sterrate nel Red Rock Canyon e nel deserto dell’Antelope Indian Valley ove i Joshua tree dominano il paesaggio.

 

 

Lancaster è una splendida città posta a ridosso delle montagne che definiscono il Mojave desert; di fatto non è distante da Los Angeles; ma è molto più accogliente, più vivibile e soprattutto molto pulita, attenta all’ambiente.
Queste caratteristiche le scopriamo durante i giorni in cui visitiamo i luoghi più importanti della città; come prima cosa infatti ci dirigiamo allo Speedway di Willow Springs. Questo circuito è famoso per aver ospitato nella realtà molte delle corse che ci sono state riproposte nel film Le Mans 66 Ford Vs Ferrari. Lungo la strada possiamo vedere gli stabilimenti industriali gestiti con panelli solari; raggiungiamo il più grande insediamento di panelli solari di tutto il paese. Poi proseguiamo verso nord e raggiungiamo il più esteso parco eolico del paese; qui il nostro Ford Explorer, non può non percorrere alcune delle strade che portano ad ogni singolo mulino, per permetterci di ammirare le impressionanti dimensioni e scattare qualche foto.
Paesaggisticamente Lancaster è favolosa anche per quanto riguarda la natura, infatti a ridosso della città si estende la Antelope Indian Valley dove alcune aree sono coltivate ed altre sono desertiche con sabbia e tantissimi splendidi Joshua Tree, quest’ albero è un lontano parente dei cactus, quindi come quest’ultimi cresce pochi cm all’anno e qui sono tutti immensi, alti e molto belli. Nella stagione primaverile c’è una parte di questa vallata che si ricopre di colore arancio – ramato, grazie ad estese fioriture di papaveri chiamati “poppies”; non visibili nella stagione invernale ovviamente; ma la bellezza del paesaggio anche prima di Natale è unica; così come gli addobbi della città e della parte antica della città. Il Lancaster boulevard, infatti è un luogo molto vibrante, accogliente, sia di giorno sia di sera, con locali aperti a tutte le ore, adatti per cenare o per un aperitivo dopo la visita alla Galleria d’Arte Moah. Questo museo ospita sempre mostre di alto livello; espone opere uniche e molto interessante con temi diversi.

 

 

 

Il nostro viaggio si conclude nel migliore dei modi quindi; abbiamo percorso un totale di 4383 miglia, cioè 7.012km di cui 420miglia in elettrico, la media dei consumi si attesta sulle 24 miglia per gallone, quindi 10,25km con un litro di carburante. Il nostro Ford Explorer Hybrid si è rivelato un compagno di viaggio eccellente, sia per la guidabilità, che per il comfort e lo spazio a bordo; per non parlare poi della tecnologia e del sistema di navigazione, tanto che a volte sembrava fosse “vivo” e comunicasse con noi i suoi gusti per i vari luoghi che abbiamo attraversato.

 

Testo e foto Motorsand4x4.com

Partner Eventi4x4