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Honda Passport: freedom to move

Un itinerario alla scoperta di paesaggi incredibili, 5200 miglia, o meglio detto 8320km di comfort assoluto, spaziosità e divertimento di guida. La Honda Passport Trailsport si presenta con un motore 3.5 litri 6 cilindri a V da 280 cv di potenza. Ha abbinato un cambio automatico a 9 rapporti. La trazione permanente sulle 4 ruote a giunto viscoso è gestito elettronicamente, tramite l’utilizzo di pulsanti dal guidatore; che può a seconda delle esigenze scegliere tra le posizioni: normale, neve, sabbia, fango.
Ma andiamo con ordine, infatti dopo essere scesi all’aeroporto di Los Angeles, trascorriamo una giornata di sosta nella splendida località di Marina del Rey. Una comunità che pur distando solo 10 km dall’immenso aeroporto internazionale, emana una calore ed un paesaggio unico in tutta la California. Una città molto giovane creata con la costruzione dei moli per le imbarcazioni di piccole dimensioni, negli anni è divenuta il porto più grande del paese. Ecco quindi che qui si può trovare gli alloggi migliori per un po’ di relax, prima di iniziare un’avventura unica a bordo del magnifico SUV di casa Honda.

 

 

A Torrance, circa 15 miglia a sud c’è il quartier generale di Honda ed anche il nostro Passport ci aspetta davanti alla sede; ma prima di salire a bordo ci lasciamo attrarre dalla bellezza del Museo Honda, che di fatto ripercorre la storia del Marchio negli Stati Uniti, con i modelli che hanno creato la storia stessa ed hanno segnato i momenti più significativi. Una visita davvero interessante e sorprendente tanto che alcuni veicoli proprio non li conoscevamo affatto, ed alcuni dei quali non sono mai giunti sulle nostre strade, altri invece come la Honda CRV ci riportano alla mente un sacco di ricordi.

 

 

La voglia di guidare ci mette in movimento con una certa rapidità e la prima tappa ci porta dalla California all’Arizona, dove scopriamo la splendida città di Glendale; poco conosciuta come itinerario turistico, poiché vicina a Phoneix; ma di certo una città cosmopolita che conta circa 250 mila abitanti, molte attività economiche, molti campus universitari di particolare fama ed un centro sportivo unico. Qui infatti si svolgerà la finale del Super Bowl 2023 a febbraio, per la terza volta nella storia del National Football League.
Dopo le prime 400 miglia, cominciamo ad apprezzare ancora di più il nostro Passport e così proseguiamo subito verso la tappa che si rivelerà una grande sorpresa: El Paso in Texas. Guidiamo tranquillamente per altre 450 miglia attraversando località come Las Cruces in Arizona, poi pochissime miglia ancora ed il confine con il Texas ci porta alle porte di El Paso, una città multietnica con forte influenza messicana, sia nella cucina, sia nella tradizione; e nel contempo una città favolosa. Infatti i paesaggi che la circondano, la natura, le montagne, i panorami ci lasciano senza parole. Per chi come noi ama la vita all’aria aperta El Paso è un perfetto connubio, di storia, di cultura, di avventura e di confronto sotto ogni punto di vista.

 

 

La grande particolarità, che ci colpisce subito di questa città è la presenza di ben due confini; infatti c’è il confine tra lo stato del Texas e dell’Arizona e c’è il confine internazionale con il Messico, dall’altro lato Città Juarez è praticamente posizionata a ridosso e noi possiamo vedere le colline messicane con le tante casine colorate percorrendo l’autostrada che ci porta verso il centro città. Un’emozione incredibile, scoprire che appena fuori dal centro storico c’è un confine sia veicolare, sia pedonale, con un ponte che sovrasta l’autostrada e porta ad uno strano “casello autostradale”; infatti è proprio questo che assomiglia il confine veicolare.
El Paso è la parte a Nord della città, non soggiorniamo nello splendido Paso del Norte, un edificio caratteristico e storico, che riporta in mente i tempi passati e lo sviluppo del paese grazie all’arrivo dei missionari ed alla costruzione di tutti gli agglomerati che circondano la cittadina storica. Ad El Paso prima di tutto visitiamo Magoffin House, la casa più antica di tutta la città, rigorosamente costruita con mattoni di fango ed paglia, all’inizio del 1875. Oggi è Museo Nazionale ed inserito nel registro dei siti storici dal 1971. La casa, fu costruita per volere di un magnate olandese, che qui giungeva per affari; di fatto rispecchia, al suo interno, molti stili diversi, poiché la sua costruzione fu realizzata in tempi diversi, ma fu la prima ad avere l’acqua corrente ad esempio. La visita ci ha particolarmente colpito; da Magoffin House ci dirigiamo allo Zoo.

 

 

 

Cambiamo completamente argomento, certo, ma ad El Paso si può e tutto funziona bene. Il nostro Honda Passport sosta nell’ampio parcheggio antistante la struttura, che ospita un vasto numero di specie animali provenienti da tutto il mondo; a dominare c’è il leone prima e le giraffe poi; ma soprattutto la capacità degli addetti a gestire questo spazio. Il triangolo geografico tra le tre splendide città: Las Cruces in Arizona, Ciudad Juarez in Messico ed El Paso in Texas permette di scoprire meraviglie incantate, come il White Sands National park; un luogo stupefacente; qui le immense dune di sabbia gessosa e bianca creano un paesaggio lunare unico e magico. Percorriamo le piste accessibili con il nostro veicolo e scopriamo panorami indescrivibili, unico deserto al mondo completamente bianco, sembra quasi neve, ma con diversa consistenza quando la si tocca.

 

 

Le giornate scorrono veloci ad El Paso, infatti oltre alle gite nella natura non si deve tralasciare la visita alle Missioni, esiste un vero e proprio sentiero chiamato Mission Trail ed un’associazione che tutela la conservazione di questi edifici. Il sentiero collega gli spostamenti dei missionari; facilmente segnalato, si raggiungono le missioni attraverso il traffico quotidiano e la vita che scorre tranquilla nei vari quartieri. La prima missione che visitiamo è Socorro, dove una gentile volontaria ci notizia dettagliatamente sulla costruzione della missione e sulle opere al suo interno. Poi raggiungiamo Ysleta, posta poco distante e tutt’oggi in funzione quotidiana, con la parte antica più piccola ed una struttura molto più grande a fianco realizzata per sostenere le attività dei transfrontalieri moderni.
Un luogo da non tralasciare, ad 15 miglia dal centro città è poi il Ranch Indian Cliffs. Questa tenuta ha un’estensione incredibile, ed una buona parte è destinata ad accogliere i visitatori, che possono passeggiare a bordo del lago, visitare lo zoo, le stalle e le varie aree divertimento e soprattutto pranzare nella cattleman’s steakhouse.

 

 

 

Questo ranch è nato nel 1968 per volere del proprietario di origine tedesca, e per dare un’abitazione degna ai cavalli che possedeva. Oggi giorno l’esperienza culinaria è davvero eccezionale; l’atmosfera country, il ristorante, i profumi di griglia, la parte museo antistante l’ingresso mettono subito i visitatori a proprio agio. La qualità della carne non ha paragoni ed ovviamente la sua preparazione è favolosa. Così con lo stomaco pieno è giunto il momento di lasciare lo splendido paesaggio di El Paso e proseguire verso la meta più lontana di questo viaggio la città di San Antonio, sempre in Texas, sempre tra cavalli ranch e cowboy, ci addentriamo lungo un percorso veramente spettacolare. San Antonio è una città molto vasta, conta circa un milione e mezzo di abitanti; ci sono diversi quartieri, moderni ed accoglienti; così decidiamo di soggiornare all’Estancia del Norte, proprio per vivere appieno l’atmosfera del mondo coloniale e missionario. Dobbiamo infatti ricordare che San Antonio porta il nome del Santo di Padova, proprio perché raggiunta per la prima volta dai monaci iberici nel lontano 13 giugno 1861. L’influenza della presenza dei monaci e delle missioni è notevole ancora oggi, anche attorno a San Antonio ci sono molte missioni, ma senza dubbio la più famosa è Alamo, posta proprio in centro a San Antonio.

 

 

Dopo la storia in ogni caso, non tralasciamo la parte moderna della città e soprattutto le attrazioni più particolari come il Sea World, un parco a tema che ha a cuore la vita negli oceani. Perciò parcheggiamo il nostro Honda Passport proprio fuori all’ingresso principale e ci addentriamo per una gita a piedi, alla scoperta di tutte le notizie che riguardano le orche, ma anche i leoni marini, piuttosto che i pinguini e tante altre specie marine che difficilmente si possono vedere da vicino se non in questo tipo di strutture. A San Antonio effettuiamo il nostro giro di boa e ci dirigiamo nuovamente verso ovest per rientrare all’aeroporto; ma questo è ancora lontano, ci mancano tante avventure in compagnia del nostro compagno di viaggio. Infatti ogni singolo chilometro percorso è stato emozionante; abbiamo avuto modo di scoprire tanti paesaggi, alcuni più coinvolgenti di altri. Così passando per la costa dello stato fino a Kingsville e poi su, dopo circa 1000 miglia ci siamo fermati a Santa Fe in Nuovo Messico. Questa città ha un centro storico incredibile, tutto realizzato in argilla e quindi color marrone chiaro. La sua storia è suggestiva, la cultura delle tribù indiane è molto particolare e senza dubbio è il luogo giusto da visitare attraversando questi paesaggi. Qui però inizia anche la nostra avventura lungo la Route 66!

 

 

 

Ebbene si la strada maestra che tutti ha portato verso ovest e della quale percorriamo la parte finale fino a Kingman, attraverso Barstow, Grent, Gallup, Seligman, prima di giungere nel deserto del Mojave e nella splendida città di Lancaster in California. Le ultime 2000 miglia sono state molto semplici, infatti la navigazione lungo la “moderna route 66” nonché I40 non era complessa, ma comunque molto affascinante.
Lancaster è la nostra ultima meta, ma è sempre la città della California che ci piace di più, per la sua tipologia, per la sua posizione geografica a ridosso della riserva indiana Antilope, per i suoi splendidi Joshua Tree, che popolano tutta l’area e trasformano il paesaggio in un mitico e strano deserto. La città è sempre in fermento, ci sono sempre tante attività culturali, filantropiche, oltre a tante attività commerciali, ed industriali. Ricordiamo che nel vicino deserto del Mojave esiste l’unico spaioporto. La cultura aerea di questa città si respira anche nei musei all’aperto dove possiamo vedere esposti aeromobili, possiamo poi vedere gli immensi hangar dove vengono progettati e costruiti aeromobili e parti che li compongono. A poche miglia a nord c’è poi il famoso circuito di Willow Springs, famoso per la battaglia tra Ford e Ferrari del 1966 che portò i due competitor al circuito di Le Mans. E pochi chilometri più a Nord c’è il Red Rock Canyon, ove le ruote del nostro Honda Passport Trailsport corrone sulle piste sabbiose riservate al transito esclusivo di veicoli 4x4. Che grande soddisfazione e che grande veicolo!

 

Testo e foto motorsand4x4.com

Partner Eventi4x4