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FenekRally 2025: sfida nel Sahara

 

 

Il FenekRally 2025 è andato in scena sui tracciati del sud-est marocchino con l’energia di un evento ormai riconosciuto nel panorama offroad internazionale. Nella regione di Erfoud, una lunga carovana di moto, auto, SSV e veicoli Overland, arrivati da dodici paesi diversi, è stata protagonista di una settimana di navigazione, resistenza e pura passione. I cento team iscritti confermano non solo la crescita costante della competizione ma anche la sua capacità di attrarre piloti e equipaggi da tutto il mondo, conquistati da un rally che negli anni si è costruito un’identità solida.

Il percorso 2025 ha superato i 1.400 chilometri totali, di cui 921 cronometrati: un tracciato disegnato per mettere alla prova attraverso piste veloci, sabbia compatta, tratti rocciosi e settori di pura navigazione. Nulla è stato lasciato al caso: monitoraggio satellitare e una rete di assistenza capillare hanno garantito sicurezza e rapidità d’intervento, mentre il roadbook (in versione sia cartacea che digitale), fedele compagno di sfida, ha scandito il ritmo di una gara in cui costanza e precisione contano quanto la velocità.

 

 

Dal 17 al 21 novembre, cinque tappe hanno accompagnato gli equipaggi in un crescendo di complessità. Ogni giorno un paesaggio nuovo: dune scolpite all’alba e già ridisegnate dal vento al tramonto, piste cancellate dalla sabbia, pietraie che mettono alla prova sospensioni e braccia. L’ultima tappa, più breve ma tutt’altro che semplice, ha offerto l’ultima possibilità di lasciare il proprio nome nella storia dell’edizione 2025. 

Ogni chilometro del FenekRally 2025 è stato il risultato di uno sforzo collettivo: piloti, navigatori, meccanici, team di supporto, staff, partner e medici. Una settimana di adrenalina e fatica, ma anche di rispetto, passione e spirito di squadra. Informazioni sulle due edizioni 2026 (22–31 maggio e 4–13 settembre) su www.fenekrally.com

 

 

Tappa 1 – Il deserto non aspetta

Sin dal primo giorno, il FenekRally ha mostrato la sua vera natura. I 283 chilometri della tappa inaugurale (207 di speciale) hanno offerto ai piloti l’intero repertorio del deserto marocchino. Dopo un breve trasferimento, la carovana ha affrontato piste veloci che hanno permesso ai più preparati di impostare subito un ritmo deciso. Ma il sollievo è durato poco: waypoint difficili da individuare, settori controllati e tratti insidiosi hanno richiesto massima attenzione. Al chilometro 42, il primo grande banco di prova: un “fiume” di sabbia che ha messo alla frusta capacità e gestione del mezzo. Il resto della giornata non è stato più indulgente, con piste strette e dissestate che hanno consumato energie e concentrazione.

 

 

Tappa 2 – La selezione naturale

Nuovo giorno, nuova sfida: una speciale di 209 chilometri all’interno di un totale di 324. Dopo l’iniziale trasferimento, il ritmo si è alzato subito, alternando piste veloci a zone pericolose e segmenti controllati. Un tratto asfaltato ha condotto a un’area densa di waypoint impegnativi, seguita da un altro tratto di sabbia che ha spezzato il ritmo della gara.
La seconda parte è stata un mosaico di insidie: pietre taglienti e dune che chiedevano traiettorie perfette. Le pietraie hanno colpito molti, mentre la sabbia soffice ha premiato chi sapeva “galleggiare”. Il lungo trasferimento verso la Kasbah Cergui ha permesso ai team di respirare, mentre la classifica iniziava a delinearsi.

 

 

Tappa 3 – Il punto di svolta

Il mercoledì del FenekRally è stato il giorno della verità. Oltre 300 chilometri hanno trasformato la terza tappa in una prova determinante. Dopo una partenza scenografica, le prime piste rapide hanno lasciato spazio a terreni tecnici. Le dune, protagoniste assolute della speciale, hanno imposto equilibrio e precisione. Il rifornimento ha offerto solo una pausa simbolica prima di una seconda parte fatta di piste irregolari e settori controllati, fino al rientro al base camp di Erfoud. Una tappa che ha premiato lucidità, tecnica e simbiosi perfetta tra pilota e mezzo.

 

 

Tappa 4 – Quando decide la sabbia

Una delle giornate più varie e sorprendenti. Dopo il trasferimento iniziale, la speciale ha subito imposto un ritmo serrato: piste veloci, fuori pista, sabbia, tratti tecnici. Pietraie pesanti, zone controllate, dune da grande maratona africana: un mix che non ha lasciato spazio alla distrazione.
Al rientro a Erfoud, i volti parlavano chiaro: stanchezza e orgoglio.

 

 

Tappa 5 – L’ultimo respiro

Sulla carta la più breve, ma ogni metro dei 176 chilometri finali ha chiesto rispetto. I primi 61 chilometri di asfalto hanno guidato i team verso Merzouga, dove li attendeva un corridoio di sabbia pura. Cinquantacinque chilometri di dune senza fine: trovare la linea giusta significava guadagnare minuti preziosi. Dopo la speciale, il rientro a Erfoud e il traguardo finale, tra applausi, abbracci ed emozioni condivise.

 

 

I vincitori del 2025

Nella categoria moto MT1, il cileno Tomas de Gavardo ha dominato l’intero rally, imponendo un ritmo costante e conquistando la vittoria con un tempo totale di 14h46'49". Alle sue spalle si è classificato il francese Tom Deest, staccato di 48'51", mentre la spagnola Sara García ha ottenuto un solido terzo posto, chiudendo a 1h12'41" dal leader. La MT2 ha visto trionfare Jaime Ros, che con un tempo finale di 20h47'16" è riuscito a mantenere un vantaggio decisivo sull’indiano C. S. Santosh, secondo con un distacco di 22'15". A completare il podio è stato Antonio Ubis Díaz, che ha tagliato il traguardo con quasi due ore di ritardo dal vincitore.

Tra gli SSV T3, la vittoria assoluta è andata all’equipaggio francese formato da Leyreloup e Jimbert, che ha fermato il cronometro su 16h04'20". Dietro di loro si sono piazzati Raf Henri Herman e Daniel Camara, distanti 1h39'51", mentre il terzo posto è stato conquistato da Franck Boulay e Patrick Debaussage, con un ritardo complessivo di 2h55'27". Nella classe T4, il successo è stato firmato da Rohner e Terre, capaci di chiudere con quasi un’ora di margine su Guillen e Mata. Wicklow e Armstrong hanno completato la classifica di categoria, accusando un ritardo di 11h42'42".

Per la T1, la vittoria è andata alla coppia Chapot e Larroquet, che hanno concluso il rally in 24h49'36". Nella T2, invece, il miglior tempo è stato realizzato da Rodriguez e Guasch, vincitori con 23h11'13".

Infine, nella categoria Overland, il successo è stato conquistato da Lorenzo Mas e Juan Canamasas, che con 708 punti hanno preceduto l’italiano Filippo Franzini, secondo con 703 punti, e il duo Paco e José Antonio López, terzi con un totale di 682 punti.

 

Testo Sonja Vietto Ramus

Foto S. Vietto Ramus 

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