Si è svolta nello splendido scenario della provincia di Canakkale la Baja Troia 2022, conquistata dal Can Am di Murat Kapanoglu ed Aleksandar Trendafilo.
Una competizione valida per il campionato turco ed in osservazione dalla FIA per entrare nel calendario FIA Bajas Europa.
La gara è stata davvero interessante, con percorsi attraverso le montagne, le foreste, piste pietrose, tanta tanta polvere e soprattutto una buona navigazione. Infatti ognuna delle 4 giornate di gara si snodava su un tracciato diverso ed i km da percorrere per i concorrenti erano davvero tanti, un totale di circa 900km di gara trasferimenti compresi.
M andiamo con ordine, iniziamo a vedere quanti partecipanti si sono dati appuntamento al quartier generale a Canakkale, nella sede dell’amministrazione pubblica e come si è svolto il programma di gara. Una sede davvero molto ben curata, con tutti i servizi a disposizione, in un’area dove il traffico non è eccessivo, ma tutto è a portata di mano, come ad esempio l’autolavaggio; la prova speciale prologo, che nelle serate di gara è diventata anche la prova spettacolo visto che era a ridosso della città in un circuito chiuso.
Perciò dopo un giorno di verifiche tecniche ed amministrative; il giovedì pomeriggio si è svolto il prologo, poi in serata la presentazione degli equipaggi sulla riva di fronte al mare ed allo stretto dei Dardanelli. Venerdì mattino, di buon ora le prove speciali hanno avuto inizio, dopo un trasferimento di 15 km, la prima prova contava ben 129km, su piste veloci prima in salita, poi in discesa, con tagli, curve strette e tanti pini marittimi. La stessa prova è stata ripetuta nel pomeriggio dopo il refueling ed il riordino. La giornata di sabato era strutturata con la prova special di Marpessos lunga ben 115km, e partiva dopo un trasferimento di 29km. Un primo giro poi di nuovo in città al service park per affrontare la prova spettacolo di 12 km (3 giri di 4 km); poi dopo l’assistenza, il refueling ed il riordino di nuovo la prova speciale da 115km.
Domenica un trasferimento più lungo del solito, 78km per effettuare la prova speciale di Gordos, lunga 100km, dopodichè a conclusione della competizione la prova spettacolo di 12km, dove, come sempre i veicoli concorrenti partivano a due a due.
I concorrenti presenti erano in totale 42, provenienti non solo dalla Turchia, ma anche dalla Romania, dalla Bulgaria, dalla Grecia, dalla Serbia ed un nutrito squadrone italiano capitanato dalla R Team di Renato e Ricky Rickler. Infatti ben 8 erano gli equipaggi con i colori dell’assistenza toscana, di cui uno con pilota greco (Bresis su mitsubishi L200). Gli altri italiani invece erano: Moro Stefano con Manoni Daniele su Pajero T1; Antonio Ricciari con Marosi Simona su Pajero TH4; Massimo Gabrielleschi con Luca Marcini su Pajero T1; Luciano e Filippo Andretto su Pajero TH2; Andrea Succi con Fabio Graffeti su Pajero T1; Ricky Rickler con Buran Razvan su Pajero T1. Poi un equipaggio interamente femminile, sempre a bordo di un Mitsubishi Pajero, nella categoria Raid: Russo Assunta e Muscara Maria.
La categoria Raid, popolata con altri 12 veicoli, permette agli appassionati di off road, di effettuare il percorso di gara, dopo il transito dei concorrenti, sempre seguendo il road book e mantenendo un’andatura costante, quasi fosse una gara di regolarità, ma le verifiche dei mezzi sono molto meno impegnative, così come le velocità di marcia. Naturalmente questo permette di vivere appieno il ritmo di gara e di imparare a familiarizzare con il road book e tutti i sistemi di navigazione in dotazione durante la gara.
Nel caso della Baja Troia Turkey dobbiamo sottolineare che il road book è stato realizzato con molta cura, viene consegnato agli equipaggi la sera prima, in modo che possano leggerlo e controllarlo, con calma; aspetto questo molto più consono rispetto alla consegna 20 minuti prima della partenza della prova cronometrata, dettata dalla FIA nei regolamenti di questi ultimi anni. Tutti i veicoli erano poi dotati di rilevatore segnale GPS della Geotraq, così da poter seguire live la posizione dei veicoli in ogni momento di gara.
Dopo l’ultima tappa i commenti di tutti i piloti sono stati molto positivi, tutti entusiasti, anche coloro che non avevano finito la competizione per la rottura del motore, come è successo alla jeep proto di Burak Ayvaz. Grande gara dell’italiano Antonio Ricciari, che sin dall’inizio ha saputo tenere le prime posizioni di classifica, nonostante una foratura durante la prima prova speciale di 129km; risolta rapidamente come ci spiega la navigatrice Simona Marosi. Anche Stefano Moro ha fatto una gara eccellente, e ci spiega all’ultimo controllo orario che è stata una gara splendida, assolutamente da fare. Si è divertito molto, forse più di tutte la tappa più impegnativa è stata la seconda, tanto guidata e molto tecnica, mentre quella appena conclusasi, quindi l’ultima era piuttosto scorrevole con un terreno più soft.
Le premiazioni si sono svolte proprio sotto la statua del cavallo di Troia sul lungo mare di Canakkale, in una coreografia molto suggestiva. Un’organizzazione cha ha lavorato duramente, e si è visto l’alto livello di preparazione dei commissari sul percorso, degli addetti alla sicurezza (SOS Cars), un numero di personale impegnato molto alto, oltre 120 persone del Istanbul Off Road Club, che hanno curato ogni singolo dettaglio. Se aggiungiamo gli ampi spazi che la Turchia ed in particolare la regione di Canakkale possono offrire, una gara con tanti km tutti diversi è davvero da 10 e lode.
Foto e testi Fuoristradaweb