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Jeep Wrangler Sahara Edition by Mopar

Il cammello è stato il mezzo per attraversare il deserto, fin dalla notte dei tempi, quel terreno è il suo terreno; oggigiorno viene facilmente sostituito dai mezzi a motore. Tra questi, senza dubbio, il Wrangler è il candidato ideale. Siamo arrivati all’aeroporto di Abu Dhabi in piena notte, il caldo ci ha accolto con un abbraccio molto piacevole e tra le palme del parcheggio abbiamo subito notato la Jeep Wrangler Nera modificata Mopar. Un mezzo estremamente bello e particolarmente performante, con il suo motore 3.6 litri 6 cilindri i 280 cv originali, hanno raggiunto la cifra di 310 la coppia di 347Nm non ci ha mai lasciato senza possibilita’ di venir fuori dalla morsa della sabbia. Ma andiamo con ordine, i primi giorni li abbiamo trascorsi in citta’, qui abbiamo apprezzato la Wrangler e la sua altezza da terra, per far fronte a qualche cordolo di troppo, e’ facile da manovrare, con il veicolo cosi’ rialzato (+3) non c’erano problemi di visibilita’ nelle manovre.

 

Da Abu Dhabi abbiamo preso la strada verso l’oasi di Liwa, il grande cuore del Rub Al Khali Desert, per trascorrere alcuni giorni in compagnia della Jeep Wrangler by Mopar e dei suo accessori; abbiamo avuto modo di divertirci tra le dune, di guidare senza difficoltà, insabbiandoci veramente poco, ed utilizzando il verricello anteriore per aiutare altri malcapitati a venire fuori. Gli pneumatici che Jeep Wrangler Mopar monta sono Cooper Discover A/T3 305/70 su cerchi da 17 pollici di misura un po’ larga a dire il vero, infatti all’asse anteriore, nelle curve strette si percepiva sempre il rollio di contatto con i braccetti, ma sulla sabbia, una volta sgonfiati, la superfice di appoggio era eccellente, cosi’ come la motricità.

 

La storia di Jeep, ci porta indietro alla Willys prima ai CJ5 e Cj7 poi, quindi una storia di 4x4 piu’ che collaudata ed un marchio che e’ una vera passione per gli amanti dell’off road, quello vero, quello impegnativo, quello tosto che fa del deserto il “parco giochi” preferito. La trazione integrale ci ha offerto molti momenti di divertimento, l’assetto rialzato, dotato di ammortizzatori bilstein, si e’ rivelato eccellente in ogni frangente, anche quando dal deserto abbiamo raggiunto l’oasi di Al Ain attraverso i palmeti di Jili, lunghi e stretti viottoli tra palme e muri a secco. L’Oasi di Al Ain e tutto il suo dintorno e’ uno degli agglomerati piu’ antichi dell’Emirato di Abu Dhabi, sorto grazie alla presenza di acqua, cresciuto proprio per la coltivazione dei datteri, oggigiorno è una splendida città, molto vasta, la cui estensione raggiunge le prime montagne di Jebeel Hafeet ed il confine con l’Oman, non esistono edifici altri piu’ di 5 piani, l’urbanistica è molto curata, cosi’ come la viabilita’; circolare con la nostra Jeep Wrangler by Mopar lungo queste strade e’ stato emozionante. Un’emozione ancora piu’ intesna e’ stato essere ospiti del Emirates National Auto Museum e dello Sheikh Hamad Bin Hamdan Al Nehayan, proprietario del Museo e costruttore della Jeep Willys a motore piu’ grande del mondo ( scala 4:1), dove abbiamo potuto percorrere le piste interne della proprietà e raggiungere l’auto che ha ottenuto il World Guiness record nel 2010.

 

In tutto abbiamo percorso ben 3424km, uno piu’ bello dell’altro! I consumi di carburante, se paragonati alle nostre strade sono decisamente impegnativi, una media del 20 per cento, ma su questo tipo di terreno ne vale veramente la pena, inoltre il costo del carburante e’ di soli 25 euro/cent al litro.

 

Testo e foto by Fuoristradaweb.com

 

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