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Orobica Raid alla Dakar 2021

Il Covid ha condizionato tutto il mondo ed Aso (l'organizzatore della Dakar) ha fatto un duro lavoro ed evitare di vanificare tutto il lavoro svolto dai team nel corso dell'anno. Tutti gli equipaggi sono al via: nonostante la chiusura dei voli in Arabia Saudita, i team hanno potuto arrivare a Jeddah tramite voli charter dall'Europa e dagli Usa. Il protocollo sanitario non ha lasciato nulla al caso: due tamponi antecedenti il volo di arrivo e 48h di quarantena in hotel. Distanziamento, mascherine e cibo in camera. Solo dopo aver ricevuto il benestare da parte delle autorità sanitarie i team si sono recati al porto per procedere al ritiro dei veicoli imbarcati a fine novembre.

 

 

Anche quest'anno il team italiano Orobica Raid schiera due camion, un Mercedes ed un Man.
Ieri si sono svolte le verifiche tecniche ed oggi la prima breve speciale della Dakar 2021. La gara vera inizierà domani. Quella di oggi è solamente una "prova" di pochi chilometri che darà l'ordine di partenza per domani.

 

 


Il fuso orario arabo è avanti due ore rispetto all'Italia. Sono da poco passate le 14 ed i concorrenti sono tutti in speciale. Oggi si va da Bisha a Wadi Ad-Dawasir. 685 km di cui 457 km di speciale.
Oggi compaiono le prime dune. Saranno le protagoniste in una sezione che si estende per circa 30 km nella prima parte della tappa. Il giallo domina il caleidoscopio, ma arriveranno anche dune bianche che daranno un tocco di contrasto. La giornata terminerà con un lungo tratto fuori pista.

La giornata di ieri ha riempito con tanti piccoli aneddoti i chilometri di gara dei due veicoli del team Orobica Raid.

Circa mezz'ora dopo la partenza dalla speciale il Man di Calabria-Gressini-Calubini ha avuto un problema ad una barra del telaio. Al km 220 un sibilo proveniente dalla turbina ha fatto pensare a seri danni ma una volta alzata la cabina si è visto che il problema era solo una fascetta molle.

Giusto per non farsi mancare nulla, proprio fuori dalla speciale, l'Unimog di Verzeletti -Fortuna-Mutti ha tagliato la gomma anteriore destra. "Eh va beh, facciamo anche questa..." è stato il commento dell'equipaggio che non aveva alternative se non sostituire la gomma al buio per poter raggiungere il bivacco e godersi la cena prima di un ulteriore check-up ai camion in vista della tappa di oggi.

 

 

Un'altra tappa estrema, quella di ieri, che ha portato la carovana della Dakar nella città di Wadi Ad-Dawasir.
Numerosi passaggi tecnici e circa 60 km di dune affrontate senza la luce del sole non rispecchiano esattamente quello che si desidera alla Dakar. In un breve audio ricevuto intorno alle 23.00 locali, inviato dall'equipaggio dell'Unimog nr. 535, si percepiva la stanchezza degli uomini e di quanto questa Dakar sia iniziata davvero in salita per tutti i concorrenti.

All'alba di stamattina un'amara scoperta ha sorpreso il team del Man nr. 527. Con l'intento di eseguire alcuni controlli prima di avviarsi alla speciale, i meccanici hanno trovato una rottura alla balestra. Non conosciamo al momento ulteriori dettagli ma con grande rammarico i ragazzi del team non sono riusciti a riparare in tempo utile il camion.

Come si può riassumere la Dakar? Non ci sono termini o aggettivi per definirla esattamente. E' gioia e grandissime emozioni all'interno della cabina ogni volta che si esce dalla speciale dopo aver macinato centinaia di chilometri da soli, ma si può ribaltare tutto quanto pochissime ore più tardi.

L'ingresso nel nulla farà da sfondo alla tappa nr. 3 di questa Dakar araba.
Deserto puro incontaminato in un anello che partirà e terminerà a Wadi Ad-Dawasir. 630 km totali e 403 di speciale. I concorrenti avranno a che fare con enormi tratti di dune sebbene queste si estendano in larga misura ed in piccole catene. Sezioni tecniche si alterneranno a parti più veloci. Queste ultime, offriranno ai concorrenti più veloci, la prima opportunità di fare la differenza.

 

 

Altra tappa, altra foratura.
Questa Dakar sarà ricordata dal team Orobica Raid anche per le innumerevoli forature.
Le gomme di scorta dell'unico camion rimasto in gara stanno terminando.

Normalmente le gomme di scorta che un team si porta sul proprio veicolo sono due (tre per le auto) durante la tappa. Poi ci sono le altre 3/4 che vengono trasportate dai veicoli dell'assistenza. Molte di più invece se parliamo di gomme per auto e moto, visto il minore ingombro. Certamente non sono i numeri dei team ufficiali. Per loro i riferimenti vanno conteggiati a multipli di dieci.

Ruote di scorta dicevamo appunto, sono terminate! Ieri al bivacco i meccanici dell'Unimog hanno montato l'ultima gomma a disposizione. Oggi, con l'arrivo a Riyadh si cercherà di reperire altre gomme.

 

Oggi si arriva a Riyah, la capitale.
Se si includono i trasferimenti questa è la tappa più lunga della gara con i suoi 813 km totali e 337 km di speciale.L'obiettivo sarà quello di divertirsi anche se le tracce sulla pista non daranno alcuna pausa ai partecipanti.
Vale la pena ricordare che gli errori hanno un prezzo molto alto anche in tappe come questa.

 

 

Tappa 5 del 07/01/2021

La tappa di ieri ha visto il Mercedes Unimog nr. 535 uscire in 26°esima posizione. Non male per essere stata la tappa più lunga dell'edizione 2021. Fine della speciale non sempre significa fine della giornata. Ieri tutti i concorrenti hanno dovuto percorrere altri 350 km su asfalto prima di raggiungere il bivacco.
Alle 23.15 - ora italiana - l'equipaggio Verzeletti - Fortuna - Mutti ha trovato ed immediatamente aquistato tre gomme nuove per proseguire la gara.
Un sospiro di sollievo, almeno dal lato forature/tagli....
La pazienza è una virtù indispensabile nei rally raid. Oggi sarà messa a dura prova in una tappa difficile dove chi non riuscirà a controllare i propri nervi avrà una giornata...difficile. Si lascia il bivacco di Riyadh per raggiungere quello di Al Qaisumah, più a nord. 625 km di cui 419 km di speciale.
Diversi elementi abbasseranno la velocità media, tra cui un settore di dune dure e numerose pietre verso la metà della speciale.
Sì, avete letto bene, verso la metà della speciale. Tradotto per noi che guardiamo gli highlights delle tappe su Youtube o Eurosport significa più di 100 km di dune che quasi sicuramente i nostri guerrieri affronteranno con il buio. Ore piccole anche oggi!

 

 

Ieri l'Unimog nr. 535 ha completato senza grandi problemi la tappa 6, accorciata di 100 km e con partenza ritardata di 1h e 30' per permettere ai concorrenti di raggiungere appunto la partenza. La tappa presentava piste e dune senza un attimo di respiro. Alla prova ancora la mente, il fisico ed i veicoli.
Solo oggi, giorno di riposo, siamo riusciti a comunicare meglio con il team in Arabia Saudita ed avere qualche notizia in più circa le ultime due tappe.
Tante note, soprattutto nella giornata di ieri, hanno messo in crisi diversi equipaggi che hanno "pascolato" qua e là cercando di trovare la direzione giusta. Non è stato risparmiato nessuno: anche Sainz e Loeb, non proprio gli ultimi arrivati diciamo, hanno avuto medesime problematiche.
Ad allungare il tempo di percorrenza della tappa anche un piccolo problema all'ammortizzatore della cabina. Fortunatamente il ricambio era nel cassone e Marino Mutti, meccanico del team, non ha esitato a sostituirlo.
Molti concorrenti hanno raggiunto il bivacco di Ha'il durante la notte. Per loro il giorno di riposo sarà ancora più breve.

Oggi ad Ha'il si rispetterà il giorno di riposo di questa edizione della Dakar.
Riposo solo per pochi piloti. Genericamente per i team privati ed i meccanici è un giorno di sosta ma in cui lavorare duramente per rimettere in sesto veicoli o recuperare pezzi di ricambio.
I più fortunati tra questi, quelli con i veicoli più "in ordine" o con meno interventi da eseguire, potranno permettersi un bucato alla biancheria che è decisamente una cosa di cui andar fieri nella seconda settimana di gara.

 

10 gennaio 2021_ 

Inizia oggi la seconda settimana della gara più emozionante e più dura del mondo.
Recuperate le forze nella giornata di sabato, giorno considerato in Arabia come la domenica in Italia, oggi i concorrenti ripartono in direzione Sakaka.

Oggi inizia anche la prima parte della tappa chiamata "marathon". La differenza? I concorrenti al bivacco non troveranno l'assistenza dei meccanici e dovranno essere in grado di riparare le moto, le auto ed i camion da soli. All'equipaggio dell'Unimog nr. 535 non cambia praticamente nulla perchè il meccanico a bordo.
I concorrenti ritroveranno solo nella serata di domani le relative assistenze che oggi devono percorrere 900 km su strada.
737 km per la tappa nr. 7 con 471 km di speciale daHa'il a Sakaka.
La marathon serve sul piatto una spaventosa ed interminabile sequenza di montagne di sabbia e 100 km di su e giù senza interruzioni. Procedere con leggerezza è imperativo per impedire surriscaldamenti al motore. La prima parte si conclude con una serie di lastre di pietre e un mix di tratti veloci. Evitare grandi danni permetterà un sonno più lungo a tutti visto l'assenza dei meccanici al bivacco.

 

 

Lo stage 7 è archiviato senza grandi problemi, grazie all'aiuto di una intensa e fredda ma nello stesso tempo gradita pioggia che che è caduta sulla sabbia della speciale di ieri, rendendo le dune più dure...e la giornata dei concorrenti meno difficile.
Finalmente si può iniziare a sbirciare la classifica: attualmente l'Unimog è l'unico camion italiano rimasto in gara, ed occupa il 23esimo posto in generale su 45 camion partiti.
Oggi ci si sposerà ad Ovest con un bivacco che accoglierà tutta la carovana direttamente sul Mar Rosso.

Il menu di oggi della Dakar tende a ricompensare coloro che sono stati prudenti nella tappa marathon di ieri. Oltre alla soddisfazione di passare attraverso tracce sabbiose ed alcune pietre, i concorrenti potranno godere dei migliori paesaggi del Paese, tenendo sempre un occhio al roadbook. Se ci sarà qualche attimo libero, questa è la tappa giusta per scattare alcune fotografie!
Si arriverà nella città di Neom, che ha già accolto il rally nella terza tappa dell'anno scorso, ma solo dopo aver affrontato 334 km di trasferimento e 375 di speciale.

 

 

Unimog e gomme: non è una nuova serie in onda su Netflix, ma la realtà che stanno vivendo i nostri eroi sul Mercedes Unimog giorno dopo giorno.
Anche ieri una foratura nel bel mezzo della speciale. Da casa dopo tutti questi episodi siamo riusciti a capire che probabilmente non è tutta colpa delle gomme usurate, o della guida di uno o dell'altro pilota. Anche il pluricampione del mondo rally, Sebastian Loeb, ieri ha dovuto arrendersi. Lui ed il suo copilota ad un certo punto verso il WP4 avevano terminato tutte le gomme di scorta a disposizione.
Ieri c'è stata inoltre molta navigazione che ha fatto traballare le decisioni all'interno degli abitacoli di molti equipaggi. Una carovana impazzita di auto, moto e camion in lungo ed in largo. Fortunatamente il camion nr. 525 targato Italia ha raggiunto il bivacco alle 22 senza ulteriori problemi.

 

 

Il mare è un toccasana per corpo e mente, ma all'interno della cabina dell'Unimog di Orobica Raid non la pensano esattamente così.
La giornata in riva al Mar Rosso non ha dato grandi benefici. Sulla carta non era una tappa discussa...una come le altre insomma, quasi ci si fosse abituati alle difficoltà della Dakar. A conti fatti però è stata molto impegnativa con un'altra gomma distrutta, ed il turbocompressore che lascia a piedi il piccolo grande Unimog #535.
In parole povere sono circa tre ore perse in riparazioni con la conseguenza di raggiungere il bivacco solo alle 2.00 di notte, stremati dopo aver affrontato quasi metà della tappa senza luce. Alcuni equipaggi della top 10, intervistati all'arrivo, l'hanno definita più difficile della "marathon".
Speriamo che il team italiano riesca a percorrere la tappa di oggi senza altri guai. Si tratta di stringere i denti, il peggio sembra passato!
Oggi si va ad Al-Ula. Tappa numero 10 che fa macinare 241 chilometri di trasferimento e 342 chilometri di speciale.
Non ci sono abbastanza aggettivi per descrivere i paesaggi della prima parte del percorso. Le colline che costituiscono il resto della speciale sono altrettanto faticose. Le piste sabbiose porteranno poi tutti i partecipanti attraverso valli da...navigare.

 

La polvere è stata la sola nota negativa della tappa 10 per il nostro Unimog ed il suo equipaggio. Come visto nei vari video che circolano online la carovana della Dakar è passata attraverso location mozzafiato. Immagini spettacolari quelle generate lungo tutto il percorso, tanto da associare le gigantesche rocce ad alcune scene del film "The Martial" con Matt Damon. Non perdetevi il video a fondo pagina.

Oggi tappa nr. 11, da Al-Ula a Yambu. 557 km con (soli) 461 km di speciale.
Aso questa mattina ha deciso di modificare il percorso finale, in seguito alle avverse condizioni meteorologiche, accorciando di 50 km la speciale che inizialmente era di 511 km. Una buona notizia per i nostri!
La più lunga speciale del rally sarà lo showdown decisivo. Dopo diversi giorni le dune torneranno a separare i migliori concorrenti dagli altri, in un oceano di sabbia che si estende per quasi 100 km. Le differenze di percorrenza potranno essere enormi.

 

 

Lo stage 12 non riusciremo a raccontarvelo. La penultima tappa di questa durissima Dakar ha messo ko il nostro Mercedes Unimog nelle dune.
Già dal primo pomeriggio la parte finale di gara lasciava trapelare che la speciale non era da sottovalutare. Dalla mappa del LIVE molti veicoli in un punto vicino al WP9 tornavano indietro e saltavano tutti i waypoint successivi, molti altri restavano fermi. L'equipaggio del camion #535 è esausto, probabilmente rallentato già in mattinata da qualche inconveniente che cercheremo di capire quando riusciremo a metterci in contatto con qualcuno di loro, ha fatto sì che affrontassero quella particolare.

Sappiamo, attraverso l'organizzazione che, alle 4.00 di questa notte i nostri tre piloti hanno chiesto l'aiuto al camion balai (il camion dell'organizzazione, che carica tutte le moto ed i veicoli in panne), ma questo veicolo attrezzato per i recuperi si è rotto sul percorso. Così l'organizzazione ha comunicato ad un secondo camion balai di partire per il recupero dell'Unimog fermo nella tappa 11. Tutto ok fino a questo punto, ma poi anche il secondo camion sì è "piantato" nelle dune, a circa 30 km dal nostro camion.


Oggi per la Dakar 2021 è l'ultimo giorno di gara, ma l'Unimog, unico camion italiano rimasto in gara, non è riuscito a raggiungere il bivacco per poter ripartire. Intrappolato nelle dune.
Altri 270 km di speciale e sarebbe finita. Una manciata di chilometri per i nostri uomini che, in quindici giorni, ne ha fatti quasi 8.000.
Non siamo abituati a queste comunicazioni. Dobbiamo rimandare alla prossima avventura le emozioni che solo questa gara ci sa dare!

 

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