Punti chiave:
- La forza dominante nella categoria camion nelle ultime due Dakar, Martin Macik, affronta una sfida storica: difendere il suo titolo lo collocherebbe al fianco di Vladimir Chagin ed Eduard Nikolaev, gli unici piloti ad aver mai vinto tre edizioni consecutive.
- Il pilota ceco partirà da Yanbu il 3 gennaio con un rivale di spicco: l'astro nascente Mitch van den Brink, che, come suo padre Martin, guiderà lo stesso camion preparato da MM Technology del doppio detentore del titolo.
- Tra i 45 camion che affronteranno la 48esima edizione, anche il Team De Rooy intende unirsi alla lotta per il primo posto. Ales Loprais, che ha completato il podio finale lo scorso gennaio, arriva alla sua 20esima partecipazione con un unico obiettivo: la vittoria.

Chi è questo "Joseph"? Nessuno lo conosce ancora, ma lo vedremo sicuramente in cima alle classifiche con il nome ufficiale MMT Dakar Evo 4. Il soprannome tipicamente ceco scelto dai sostenitori di MM Technology è stato dato a sei unità del nuovissimo modello del team, prodotto da Sedlcany, che si prevede brillerà sulle piste e sulle dune saudite... a partire da Martin Macik, che punta già alla tripla corona entro il 2026.

Il leader ceco non ha scelto la strada più facile, dando ai suoi rivali accesso alla stessa macchina su cui fa affidamento per affermare il suo dominio. La scommessa è ancora più audace perché il suo avversario più pericoloso sta emergendo con velocità e controllo: il giovanissimo Mitch van den Brink, che compirà 24 anni durante il rally, ha concluso le ultime tre edizioni al 4°, 3° e 2° posto. Non c'è bisogno di leggere la mano per indovinare cosa succederà: il suo destino sembra già scritto.
È naturalmente considerato un potenziale vincitore, soprattutto grazie al supporto incondizionato del padre Martin van den Brink, recentemente 3° alla Dakar (2023), anche lui al volante di una "Joseph", pronto ad aiutare in caso di difficoltà. Un ulteriore rinforzo potrebbe arrivare dai fratelli Ben (8° nel 2024) e William de Groot (14° nel 2021).
Nella battaglia strategica che ha visto i costruttori cechi e olandesi contrapporsi negli ultimi anni, i progressi del team di Martin Macik potrebbero essere ancora messi a dura prova. Nonostante un'evidente perdita di talenti, il Team De Rooy rimane una forza di primo piano e continua ad attrarre piloti in grado di competere ai massimi livelli.

Macik–Loprais: 5–5. Questo è stato il punteggio delle vittorie di tappa dello scorso gennaio. Ma questo pareggio non rispecchia la realtà dell'inseguimento nel deserto, con Macik che ha accumulato un ampio vantaggio nella 48h Chrono, mentre Loprais ha attaccato senza sosta... concludendo infine 3°, a quasi 2 ore e 30 secondi dal vincitore.
Per la sua 20a Dakar, il nipote del leggendario Karel Loprais (sei volte vincitore) si affida ancora una volta all'Iveco Powerstar affidatogli dal Team De Rooy. La stessa scelta è stata fatta dal pilota lituano Vaidotas Zala, il cui passaggio alla categoria camion è stato turbolento (dopo aver concluso all'11° posto nelle auto nel 2022), ma alla fine è stato premiato con il 5° posto nella classifica finale del 2025.
Oltre al previsto duello tra i principali costruttori, diversi outsider puntano a continuare a perseguire risultati di rilievo. Tra questi: un altro ambizioso pilota ceco, Martin Soltys (6° nel 2023) con la Buggyra ZM Racing; Teruhito Sugawara, ancora determinato a spingere il suo Hino oltre il 6° posto (2024, 2018, 2005); e Gert Huzink, il cui camion Renault punterà anche a migliorare il suo miglior piazzamento, il 7° nel 2018.
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