SCAPPO DALLA CITTA’
Si finisce di lavorare, si apre la portiera, s’ingrana la prima e… si fugge via, magari anche solo per quell’attimo che potrebbe valere un’eternità. Tra le tante sport utility che si fregiano della tecnologia 4x4, molte meno sono le Fuoristrada (con la F maiuscola) che ci permetterebbero di passare – ma per davvero - dalla metropoli alla savana, più realisticamente anche solo per addentrarci nel fitto del bosco appena fuori città o sugli impervi pendii montani, attraverso tratturi e carrarecce solcate solitamente dai taglialegna.
Celebrata tra le icone intramontabili, osannata come una delle ultime fuoristrada dure e pure sopravvissute a inesorabili leggi di mercato, da qualcuno anche dileggiata per le sue fattezze minute e quella tecnologia retrò a doppi ponti rigidi, comunque impareggiabili nell’off road, la Suzuki Jimny arriva dopo quasi 50 anni alla sua quarta generazione, rinnovata sì ma senza tradire sé stessa. Telaio separato, rinforzato rispetto la precedente generazione con l’aggiunta di due traverse opposte e una croce centrale, sotto una scocca a misura di citycar, rendono questa piccola 4x4 agile tanto nella marcia cittadina quanto sui tortuosi percorsi a fondo naturale. E con qualche modifica studiata ad hoc da Ringo Salvadori titolare della Rismauto, estremamente versatile, personale e performante, per distinguersi tra la folla districandosi agilmente quando si richiede quella marcia in più.
I PARTICOLARI CHE CONTANO
Sposando un profilo ben conosciuto, con fari tondi e frecce separate, di richiamo alle prime spigolose serie SJ, la new Jimny si discosta nettamente dalle altre Suzuki, tondeggianti sport utility come S-Cross e Vitara, sapendosi rinnovare pur restando un classico. A prima vista parrebbe una mini Land Rover, o una mini Geländewagen, o una mini Land Cruiser (quelle della Serie 70), o una mini… fate voi secondo preferenza.
Le linee squadrate erano e restano una costante per tutte le vere fuoristrada, con ingombri percepibili a colpo d’occhio che permettono di calcolare al millimetro lo spazio residuo tra noi e l’ostacolo di turno. Analogie a parte, per gli appassionati resta lei l’originale, la Suzukina, inarrestabile erede di LJ ed SJ, alla quale sembra doveroso dedicare un tocco d’esclusività e di personalizzazione.
Presto detto! Di Rismauto ne abbiamo già trattato in precedenza. Autosalone e autofficina specializzata in 4x4, alle porte di Firenze, punto d’incontro per gli appassionati di tutto lo stivale ( www.rismauto.com ), lo specialista toscano non ha perso tempo. In quanto dealer ufficiale Suzuki Point , appena sbarcata dalla bisarca la nuova Jimny è stata subito minuziosamente esaminata alla ricerca delle possibili migliorie.
Il risultato di questa interpretazione in molti l’hanno potuto ammirare all’ultimo 4x4Fest di Carrara, lo scorso ottobre. E per chi non c’è stato, eccola in esclusiva qui su Eventi 4x4.
La ricetta è semplice: migliorare la mobilità mantenendo stabilità ed affidabilità, maggiori protezioni in off road, un po’ di capienza in più e un tocco di esclusività, che non guasta mai.
Iniziamo dall’estetica. Come per il tetto e la calandra anteriore, anche il cofano è stato – parzialmente – protetto e rivestito da un wrapping bianco, dominato dalla livrea ispirata alle pattuglie africane dei ranger in prima linea nelle riserve per la salvaguardia dei rinoceronti. Rinoceronti come l’emblema storico delle 4x4 Suzuki, qui riportato dal logo esclusivo ideato per questa versione Ranger by Rismauto, identificabile a colpo d’occhio per lo stemma che abbina scudo e lance masai in sottofondo al celebre rinoceronte stilizzato. Il richiamo alla versione speciale si ritrova anche internamente, nelle foderine coprisedili personalizzate con l’esclusivo ricamo Ranger in bella evidenza. Nel minuto bagagliaio un vano foderato tiene in ordine e sempre a portata di mano gli accessori di uso comune, mentre un tavolino basculante inserito nel pannello del portellone offre un appoggio per bicchieri o attrezzi nei momenti di sosta.
Assolutamente funzionale, la bagagliera sul tetto, è ben armonizzata nel design generale e interviene quando viene meno la limitata capienza interna della minuta Jimny. Realizzata in alluminio con ganci alla gronda in acciaio, abbina robustezza e leggerezza. Si accede agilmente mediante la scaletta posteriore, fissata sfruttando gli ancoraggi esistenti del portellone, e facilmente asportabile – come tutto il resto dell’allestimento – per riportare rapidamente la Suzukina all’originalità.
Al portapacchi sono fissate due barre led, una potente anteriore di profondità da 58 W e una meno accecante posteriore da lavoro da 12 W. I 40 litri di capacità del serbatoio carburante potrebbero non essere sempre sufficienti, specie se dispersi nella savana… o sul raccordo anulare; ecco quindi il rack per due taniche posteriori, che raddoppiano l’autonomia, o una tanica e ad esempio una cassa attrezzi, o un box per riporre il drone, sempre utile quando occorre scovare dall’alto la mandria… o lo svincolo giusto. E se poi la morsa del fango o delle buche ci intrappola irrimediabilmente, al bull bar anteriore sono avvolti 25 metri di cavo tessile da 10 mm sempre pronto per un traino.
DA GUSTARE SENZA TROPPO ESAGERARE
Sebbene non sia un prototipo da rock crawling, è sotto che si cela il lavoro più incisivo messo a punto da Rismauto. Una profonda rivisitazione degli organi elastici ha messo a disposizione due differenti set up, agilmente intercambiabili su richiesta in autofficina, entrambi da 2,5 pollici di rialzo (5 cm circa). Le differenti specifiche dei due set di ammortizzatori disponibili, quello utilizzato nel test dimensionalmente maggiorato rispetto gli originali, presentano una taratura più trialistica, con risposta morbida e agile accompagnamento in massima aderenza dell’oscillazione dei ponti seguendo l’andamento di dossi e buche. Maggiore effetto endurance per l’altro, con serbatoio separato, adatto a chi preferisce la stabilità sullo sconnesso affrontato alle velocità più sostenute. In questo caso la disponibilità di una piastra sottoscocca, in leggera ma resistente lega d’alluminio, è in grado di offrire maggiore protezione per la tiranteria dello sterzo e i leveraggi dell’avantreno.
Inutile forzare la mano. I suoi 100 e spiccioli cavalli sono una potenza non esuberante, calibrata sugli appena 1.165 kg di massa complessiva, in grado di spingere la Jimny, con i nuovi pneumatici maggiorati, un po’ oltre i 145 km/h di velocità massima. I consumi di benzina del quattro cilindri 16 valvole a fasatura variabile VVT, si attestano realisticamente intorno i 12/13 km/litro, come media nell’uso stradale, ridotti a circa 8/9 km/litro nel fuoristrada non troppo impegnativo. Dal motore, realizzato interamente in alluminio, connesso al cambio meccanico a 5 marce – o un automatico a 4 rapporti – la forza motrice passa attraverso il riduttore/ripartitore, per essere gestita con un sistema elettronico 4WD Allgrip Pro, che significa avere normalmente a disposizione le 2 ruote motrici posteriori passando in Full Time, senza o con ridotte, agendo sulla classica leva di selezione non appena si riscontri la necessità di maggiore trazione. Magari prima di entrare nel guado e non già piantati nel mezzo della fangaia.
Spolverando termini da manuale, la catena cinematica termina alle ruote. Sulla Ranger troviamo cerchi in lega rinforzati con offset –12 mm, calzanti aggressivi con i nuovi pneumatici Yokohama M/T G003 da 215/75 R15 (195/80 R15 le originali), particolarmente indicati per massimizzare il grip di questa Jimny ma non ancora riportati a libretto. Dato il limitato incremento dimensionale del diametro di rotolamento, è in fase di studio la possibilità di omologazione di questa misura, che rappresenterebbe una ghiotta occasione per accedere a una gamma ben più vasta di pneumatici specialistici, mud, sand, winter o anche semplici all terrain. Che per la savana, o in tangenziale, non sono mai inadeguate!
RANGER JIMNY By RISMAUTO ideato e realizzato dallo staff di Rismauto Off Road Xperience specialisti in 4x4 sia per la vendita e l’assistenza e nella personalizzazione di veicoli off-road.
Rismauto S.r.l.
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Autostrada A1,uscita Incisa Reggello a 4 km
Testo e foto
Duilio Damiani