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Jeep Wrangler 3.8 V6 Larossa 4x4

IL SERVICE A MODO MIO

 

Che la Wrangler si presti particolarmente alle interpretazioni di ciascuno è un dato di fatto, perfino auspicato (aftermarket docet) dalla scuola americana, che sul tuning affonda le radici stesse della filosofia yankee in materia di fuoristrada. Permessi ed omologazioni italiane permettendo, anche nel Bel Paese troviamo quasi più Jeep modificate rispetto quelle completamente di serie - vuoi per incrementarne le reali prestazioni fuoristradistiche, vuoi per motivazioni che volgono più all’estetica che alla funzionalità -, cavalcando la pratica della personalizzazione come espressione dello stile di ciascuno di noi.

 

Ecco quindi imbatterci in cerchi e pneumatici maggiorati (sempre nel limite di quanto riportato a libretto, vero?!), bull bar e paraurti irrobustiti, snorkel e portapacchi aggiuntivi, fino a motori potenziati, molle e ammortizzatori allungati, puntoni, sway bar e geometrie di sospensione completamente ridisegnate.

 

Che però poi, a metterci le mani per un qualsiasi intervento, specialmente quando il lavoro fatto da un altro non è sempre proprio “a regola d’arte”, diventa affare riservato a specialisti navigati, gli unici in grado di risolvere quello che i manuali officina delle reti ufficiali proprio nemmeno contemplano.

 

 

CHECK POINT COLOGNO

 

Di Massimo Larossa avevamo già avuto modo di parlarne su queste pagine virtuali.
Titolare dell’autofficina Larossa 4x4 di Cologno Monzese (www.larossa4x4.it) alle porte di Milano, Massimo sta rapidamente affermando il suo centro di intervento e riparazione come un vero e proprio riferimento del settore, per la manutenzione ordinaria e straordinaria, in special modo dei fuoristrada marchiati Jeep e di tutti i 4x4 americani in genere.
L’esperienza di Massimo, maturata nel settore lungo oltre 20 anni come dipendente, oltre che come appassionato fuoristradista, praticante – nemmeno a dirlo – al volante della sua Wrangler, si riversa ora in quello che nell’ultimo anno è diventato un autentico luogo d’incontro oltre che centro d’intervento, affiliato tra l’altro al network Jeepers Generation. Non solo elaborazioni, ma anche e soprattutto manutenzione ordinaria e straordinaria, riparazione e tagliandistica programmata, con un service qualificato e alternativo alla rete ufficiale. Un servizio arricchito, inoltre, dai tutorial video a disposizione di tutti, che potete visionare sul profilo Facebook di Massimo Larossa (massimo jeep).

 

Qui troviamo sollevati sui ponti veicoli seminuovi, passati da Larossa 4x4 giusto per la revisione periodica, affiancati dai veterani di mille battaglie, momentaneamente a riposo per un provvidenziale make up, magari reduci da qualche escursione troppo irruenta.

Proprio di questi si rende necessario come non mai il “saper dove mettere le mani”. Che non è cosa di poco conto, considerando lo stravolgimento subito dalle fuoristrada di molti praticanti, sotto le quali solo occhi esperti possono operare per risolvere, anziché complicare, meccaniche esasperate dal superlavoro domenicale. 

 

FIANCHI LARGHI E BEN DISTESI

Tra le molte 4x4 che periodicamente affollano il Larossa 4x4 point, ci ha incuriositi questa Wrangler 3.8 V6 Sahara, in allestimento personalizzato simpaticamente battezzato Transformers Edition, vestita in un’accattivante livrea giallo/nera, a metà tra un Caterpillar e l’Ape Maia. Gusti soggettivi a parte, quel che risalta sotto la scocca è sicuramente un assetto + 3 pollici (circa 8 cm aggiuntivi), rialzato quel tantino da potersi togliere più di una soddisfazione al confronto con gli amici di scorribande. Alla base di questa preparazione c’è l’adeguamento degli organi elastici, non prima di un opportuno rinforzo agli ancoraggi sul telaio, operati mediante i kit di staffe specifiche per aggancio puntoni, ammortizzatori e mozzi anteriori, fornite dallo specialista italiano X4.

 

Sono proprio questi i punti di maggiore sollecitazione, dai quali partono gli organi di sollevamento del veicolo, sottoposti ai ripetuti sconquassamenti della marcia sui terreni più sconnessi. Qui troviamo collegati nuovi puntoni regolabili TeraFlex, sia sul ponte anteriore che al posteriore, in grado di accompagnare l’escursione elevata dalle molle americane maggiorate BDS Suspension da + 3” e dagli adeguati ammortizzatori Bilstein 5100. A riequilibrare tutta la geometria concorrono le due barre Panhard regolabili TeraFlex con i loro rilocatori, l’albero di trasmissione posteriore a doppia crociera con distanziale d’accoppiamento al differenziale e il robusto ammortizzatore di sterzo Omixada.
Poco da segnalare sul fronte dell’erogazione di coppia e potenza, affidata al prestante V6 di 3,8 litri da circa 200 CV, con oltre 33 kgm di coppia massima poco variata anche nel passaggio alla doppia alimentazione a Gpl, fornita da un impianto Romano dal capiente bombolone cilindrico che, per massimizzare l’autonomia, impegna gran parte della capacità del vano posteriore.

Non c’è che dire, il rombo del V6 è sempre emozionante e adrenalinico, da quando ronfa al minimo fino al ruggito del fondoscala… sempre che non sia coperto dal volume a palla dello stereo!

 

BASTA UNO SGUARDO

 

Oltre alla livrea Golden Eagle, decisamente accattivante e catalizzatrice di sguardi (se non bastasse il sonoro richiamo fornito dall’impianto Hi-Fi Alpine con display grafico, dalle non meglio precisate centinaia di kW), a spostare l’attenzione su questa Wrangler JK concorre un adeguamento estetico, esteriore ed interiore, che accompagna il profondo aggiornamento meccanico. Così, per contenere quattro generose e tassellate Cooper STT da 35 x 12.50, calzate su cerchi in lega Pro Comp scampanati da 17 pollici, intervengono parafanghi generosamente allargati di 6 pollici dell’americana Bushwacker, che conferiscono alle fiancate un aspetto decisamente muscoloso.

L’attitudine all’impiego gravoso viene evidenziata dal paraurti metallico anteriore X4, in coppia col posteriore munito di cancelletto ruota di scorta Or-Tech a sgancio rapido.

 

 

Sopra la testa il teloncino BesTop protegge un abitacolo con sellerie rivestite in pelle personalizzata, numerosi portaoggetti e tasconi aggiuntivi (sempre utili per riporre i mille oggetti di uso quotidiano o fortuito), con un vezzo cromatico affidato all’illuminazione a led verde acido che irradia da ogni angolazione, diffusori della climatizzazione inclusi.

 

 

Foto e testo di

Duilio Damiani 

dudidami@gmail.com

 

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