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Sahari rally - Le tappe

TAPPA 1: SS 213,30 KM – TRASFERIMENTO 374,36 KM

 

Uno sterminato deserto piatto si è spalancato sotto gli occhi dei piloti un paio di curve dopo la partenza della prima prova speciale di questa quarta edizione del Sahari Rally. Alle prime luci del giorno il cielo fiammeggiante ha annunciato la fine della pioggia che si è abbattuta nella zona di Brezina nelle settimane precedenti.

Un grande spettacolo vedere l'adrar ai piedi del quale ha passato la notte la grande famiglia del Sahari Rally tingersi di rosso fuoco. Un'alba davvero straordinaria che battezza questa gara sotto i migliori auspici. I piloti cominciano per una pista veloce di circa 150 Km molto navigata e qualche oued prima di entrare nel Grande Erg. Piccole dune e divertimento garantito prima di attraversare la Sebkha dove si trovano i tre pozzi che hanno dato il nome a questa tappa. Il trasferimento per il bivacco di Timimoun, la città rossa, teatro di molte storiche tappe delle Parigi-Dakar del passato, è un viaggio fantastico lungo un'esile filo di asfalto lungo più di 200 chilometri che timidamente attraversa un oceano di dune lungo quella che probabilmente è una delle strade più belle del mondo. Nella categoria moto vince lo spagnolo Victor Rivera, ma per quanto riguarda gli altri siamo costretti per ragioni tecniche a rimandarvi al sito www.saharirally.fr dove verranno pubblicati nel corso della nottata.

 

Domani:
TAPPA 3 TIMIMOUN-TIMIMOUN
TRASFERIMENTO 11,02 Km - SS 91.94 Km

 

  

 

VICTOR RIVERA: Sono molto felice, questi paesaggi algerini sono da sogno. Mi vengono sempre in mente Thierry Sabine e le Dakar del passato. Un roadbook perfetto, forse uno dei migliori della mia vita. Il terreno era umido e non c’era polvere. Mi avevano detto che avevo tre moto davanti e poi mi sono ritrovato primo ad aprire la pista con il terreno vergine. Tutto perfetto oggi.

ALESSANDRO RUOSO: Oggi è andata bene, aprire la pista per me è sempre emozionante. Fatto il refueling ero sempre primo, ma una cinquantina di chilometri dopo mi ha ripreso lo spagnolo Victor Rivera. Il roadbook era difficile, richiedeva concentrazione, ma era fatto molto bene.

MASSIMO CHINAGLIA: Oggi sono andato pianino, voglio abituarmi alla navigazione e voglio capire com’è questo terreno. La tappa di oggi mi è piaciuta, veloce giusta, molto varia. Vediamo domani come si va!

GIACOMO TOGNARINI: Siamo rimasti senza benzina alla fine della speciale. Oggi una tappa corta, ma tosta e abbiamo pure forato. In generale ho trovato una discreta professionalità, anche il roadbook mi è sembrato fatto molto bene. Bellissimo il paesaggio, la strada per arrivare a Timimoun è veramente stupenda.

 

  


 

Il Boucle primo boucle di Timimoun

Timimoun-Timimoun
Tappa 2: Trasferimento 11,02 Km-SS 91.94 Km

Timimoun: è qui che la sabbia sembra raccontare la storia degli uomini che l’hanno attraversata alla ricerca di mondi migliori, ma anche le storie dei tanti avventurosi che l'hanno sfidata a bordo di qualunque mezzo nel corso delle storiche edizioni della Parigi Dakar. Chi ha corso oggi adesso sa perfettamente che non è un caso se Timimoun è stata nel passato una "capitale' del rally raid.
La speciale ad anello di oggi inizia a pochi chilometri dal confortevole bivacco nel Camping di Titaoine e si lancia per 91 chilometri mozzafiato attraverso le magnifiche dune del Grande Erg Occidentale. L'Algeria è uno dei pochi paesi al mondo che può offrire simili emozioni. L’aggettivo che ricorre di più nelle conversazioni dei piloti è “magnifico”. Che sia “wonderful”, “maravilloso”, “magnífico” o declinato in qualunque delle altre molte lingue di questo rally il concetto resta lo stesso. Questo territorio però presenta qualche insidia e qualche sorpresa, ieri infatti nel lungo trasferimento da Brezina a Timimoun l’auto che trasportava il direttore di gara e il responsabile del tracking con il suo computer è rimasta in panne a tarda sera in una zona di deserto priva di qualunque tipo di connessione e questo ha reso impossibile completare e comunicare le classifiche della tappa di ieri. Nella prima tappa di ieri nella categoria moto ha vinto lo spagnolo Victor Rivera con un vantaggio di più di 27 minuti sull’inglese Jonathan Blackburn seguito dal francese Laurent Weibel. Nella categoria auto ha vinto il campione algerino Fodil Allahoum, al secondo posto l’equipaggio algerino Agouf-Hissini seguiti da un altro equipaggio algerino, Deguenati-Deguenati. Primo dei quad Saib Mohamed Islam e negli SSV l’equipaggio algerino Asloum-Rouabh. La tappa di oggi scombina le carte nelle moto con la vittoria di Alessandro Ruoso seguito dagli algerini Chouireb Abdelhamid e Zegrir Hadj. Anche tra le auto ci sono state sorprese, vincono la tappa di oggi Bnenmansour-Bnenemansour seguiti dalla coppia Deguenati-Deguenati e Djabourabi-Khider.

 

ALESSANDRO RUOSO: Oggi navigazione difficile perché quasi completamente a CAP anche la bellezza dei paesaggi distraeva parecchio dal roadbook. La tappa di oggi há fatto un giro stupendo e molto tecnico, siamo entrati in un cordone di dune enormi e anche i passaggi più tecnici erano mozzafiato.

LIVIO METELLI: Una bella speciale molto divertente, anche il roadbook mi è sembrato fatto bene, ma forse perche l’ho indovinato. E’ la mia prima volta in Algeria e sto vedendo posti bellissimi, qui le dune non mancano davvero, rispetto ad altre gare questa ha um enorme potenziale dal punto di vista del territorio. Uno spettacolo!

ALESSANDRO MADONNA: Una tappa fantastica! Io amo guidare in questi posti e oggi avrei fatto altri cento chilometri di dune.

 

Domani:
Timimoun – Adrar – Timimoun
SS 3 238,36 Km – trasferimento 238,74 Km


 

 

 

Timimoun-Adrar-Timimoun

SS3: 238,36 Km, Liaison 238 Km

Anche la tappa di oggi ha lasciato tutti a bocca aperta. Dopo la partenza proprio ai piedi del bivacco, la terza prova speciale del Sahari Rally 2018 ha attraversato grandi e magnifici cordoni di dune per finire ad Adrar dove l'intera carovana è stata invitata a pranzo dalle autorità locali.
Lunghi passaggi in cresta con un'impegnativa navigazione a cap prima di scendere di nuovo sulla pista per poi affrontare altri cordoni di dune. Un'altra giornata che testimonia che L'Algeria è in grado di offrire un'infinita varietà di terreni. Paolo Ceci con Sarà Bioli al suo esordio come navigatore, dopo due tappe sfortunate funestate da problemi meccanici dice ben chiaro a tutti cosa è in grado di fare. Stravince la tappa nella categoria SSV, ma, non contento, si lascia alle spalle tutte le auto. Nelle moto vince di nuovo il determinato pilota spagnolo Victor Rivera seguito a ruota dall’Algerino Mebarki. 4° Alessandro Ruoso con la sua CRF 1000 AfricaTwin Rally sempre più a suo agio su questi difficili percorsi mentre nella generale consolida il terzo posto dietro alle più agili 450 dello Spagnolo Rivera e dell’Inglese BlackBurn. Sempre nella generale, vediamo un generoso Stefano Turchi al 18° posto, il mitico Massimo Chinaglia al 20° seguito da Massimo Olivetto e Livio Metelli.

 

PAOLO CECI: Finalmente oggi siamo riusciti a fare una bella tappa. Siamo contenti del risultato. La macchina è andata bene, anche se abbiamo avuto altri problemi con la pompa della benzina e abbiamo fatto gli ultimi 80 chilometri a 50 Km/h. Siamo contenti anche perché il feeling tra di noi cresce anche a livello di navigazione. La tappa di oggi era disegnata bene con un buon roadbook.

STEFANO TURCHI: Tappa stupenda, con una grande varietà di terreni, anche se la parte più interessante del percorso rimane quello sulle dune bianche. Non ho velleità di classifica, quindi cerco di assaporare al meglio il territorio Algerino che metro dopo metro è sempre più affascinante. Domani ci aspettano altre dune quindi il divertimento è assicurato.


 

 

Timomoun-Timomoun

SS 4: Liaison 23,34 Km - SS 123,48 Km

La tappa di oggi è segnata da un velo di tristezza perché la morte di Chihab Baloul, amato presidente della FASM e grande trascinatore nell’organizzazione di un challenge internazionale in Algeria è avvenuta proprio nel corso della stesura del roadbook della tappa di oggi.
La quarta prova speciale del Sahari Rally 2018 prevede una tappa molto veloce relativamente facile da navigare dove i cavalli motore fanno la differenza come la capacità di tenere aperta la manopola del gas o quella di pigiare forte sul pedale dell'acceleratore.
Una gara all'ultimo respiro tra le moto dove Victor Rivera, vincitore della tappa di ieri, vola gomito a gomito con Alessandro Ruoso e la sua CRF 1000 Africa Twins che lo ha raggiunto dopo appena 10 chilometri di tappa. Con loro il bravissimo pilota algerino Said Ali Mahammdi. Partito in 16° posizione dopo una cinquantina di chilometri questo velocissimo e determinato pilota clamorosamente raggiunge il gruppo di testa e da battaglia per il podio. Una tappa entusiasmante fatta di pura adrenalina degna quasi di una gara di MotoGP. Said ce la fa e chiude secondo preceduto da Alessandro Ruoso con la sua CRF 1000 AfricaTwin, mentre al terzo posto il bravo Victor Rivera. Una giornata che si preannunciava più rilassante per le quattro ruote che oggi non se la sono dovuta vedere con l’esperto e preciso Paolo Ceci rimasto al bivacco a causa di problemi fisici, ma che si è rivelata comunque molto impegnativa.
Anche tra le auto si scatena la bagarre! I mezzi sono messi a dura prova e tra problemi meccanici e forature alla fine ha la meglio il campione algerino Fodil Hallahoum. Alessandro Ruoso vince con la sua CRF 1000 AfricaTwin, la SS4 riprendendosi, in classifica generale, la seconda posizione sull’inglese Blackburn. In testa rimane Victor Rivera con un distacco di circa 25 minuti di vantaggio su Alessandro Ruoso. Stefano Turchi è 17° della generale, al 19° posto Massimo Chinaglia seguito da Matteo Olivetto.

  

ALESSANDRO RUOSO: Una tappa estremamente veloce, corsa su terreni duri ma molto spesso ricchi di insidie. Sono partito con decisione dalla 4° posizione cercando di raggiungere Rivera, il più in fretta possibile. Infatti dopo 10 chilometri di tappa l’ho raggiunto, ed ho proseguito i restanti chilometri con il mio passo senza prendermi troppi rischi.

VICTOR RIVERA- Spagna: Oggi sono partito per primo e volevo conservare il vantaggio che avevo nella generale, quindi non ho rischiato troppo. Poi mi sono trovato in un gruppo di tre piloti che andavano molto forte e ho dovuto tenere il passo. Soprattutto uno di loro mi stava molto addosso, ho cercato di accelerare per andarmene da solo, ma siamo arrivati in tre alla linea d’arrivo. Oggi la tappa era molto veloce e divertente, adesso penso a quella di domani che è la più lunga del rally.

LIVIO METELLI: Se devo fare un piccolo bilancio, devo ammettere che ho fatto abbastanza casini in questi giorni. I posti sono molto belli e ieri le dune erano bellissime. Ho fatto il grande errore di non andare al briefing, non ho annotato le variazioni e ho saltato il CP del rifornimento della benzina e ho preso tre ore di penalità. Oggi sono partito tra gli ultimi, ma mi sono divertito lo stesso anche se sono stato in mezzo alla polvere. E’ stata una bella tappa.

ALI BASAKINCI-Turchia: Sono alla mia prima esperienza, ma devo dire che fino a questo momento mi è piaciuto tutto. La tappa di ieri era magnifica. Le dune sono stupende e sono molto contento di essere qui anche se ho avuto molti problemi meccanici che mi hanno rallentato. E’ una bellissima esperienza.

DOMANI: SS5- Liaison 23,11 - SS 344,06 - Liaison 31.89


 

Una tappa nello spirito della Parigi-Dakar

Timomoun-El Menia 
SS 5: Liaison 23,11 - SS 344,06

Il menu di oggi prevede un antipasto di piste velocissime senza fine e complesse da navigare frequentate da mandrie di cammelli allo stato brado attirati dalla presenza di qualche raro pozzo.
Prima di passare al piatto forte, una serie di intermezzi di fesh fesh vista dune ed infine il tratto più impegnativo: circa 150 chilometri di piste sabbiose. La Fédération Algérienne des Sports Mécaniques non fa mancare nulla ai piloti iscritti alla Quarta edizione del Sahari Rally è ha previsto anche un dessert fatto di grandi dune che conducono alla fine della SS a una manciata di chilometri da El Menia. Una tappa lunga, varia e piuttosto faticosa degna delle storiche tappe delle Parigi-Dakar che si sono corse su questo territorio. Una giornata complessa anche in termini di navigazione. I piloti alla testa della classifica generale sono stati costretti a dosare le forze per arrivare fino in fondo senza perdere il vantaggio conquistato fino a questo momento. Purtroppo a meno di tre chilometri dalla partenza dal bivacco di Timimoun Victor Rivera è caduto, probabilmente a causa di una pietra.

E’ stato immediatamente soccorso e nonostante gli sia stata riscontrata una contusione del bacino, ha preferito rientrare a Barcellona e interrompere la gara. Secondo Livio Metelli che ha assistito alla caduta, è stato un gran bel capitombolo, forse anche dovuto alla poca luce delle 7 del mattino. Livio Metelli: “Victor era per terra subito al limitare della pista. Non era ancora giorno pieno. Secondo me sui pistoni veloci di oggi sarà andato ad una velocità pazzesca, lo dico perché lo conosco. Ho mandato subito l’SOS e dopo pochi minuti è arrivata l’ambulanza, una jeep medica. Ho riportato la sua moto al bivacco e sono ripartito, ma devo dire che la voglia di correre mi era un po’ passata.” Il velocissimo Alessandro Ruoso, che secondo il tracking ha toccato più volte punte di 190 km/h, ha vinto la tappa di oggi nella categoria moto.

A causa della lunghezza della tappa le classifiche complete saranno disponibili molto tardi, per consultarle vi rimandiamo a sito www.saharirally.fr e alla pagina Facebook @sahari rally 2018

ALESSANDRO RUOSO: Oggi una tappa molto lunga e super veloce. Sono partito davanti e ho fatto tutta la tappa da solo. Anche oggi bei paesaggi che cambiavano molto, piste, dune, sembrava di stare in mezzo al nulla. Oggi siamo andati veramente veloci, c’erano un paio di piste dove si poteva andare e ho voluto vedere a quanto arriva la mia moto. Per quanto riguarda il tratto di dune, ho capito che devo portare rispetto perché con la mia Africa Twin Rally se non fai così ci rimani dentro. Quindi affronto le dune con più calma rispetto alle piste.

MASSIMO CHINAGLIA: Oggi era una classica tappa della Dakar. Tanti sassi, ma mi sono divertito soprattutto nel tratto di dune. Non sono allenato e per me è stato molto impegnativo.

PAOLO CECI: Una tappa divertente con belle dune alla fine. Noi stiamo prendendo confidenza cercando di mettere a punto la combinazione macchina pilota e navigatore, ma siamo contenti.

JONATHAN BLACKBURN: E’ stata una giornata fantastica, una vera avventura. All’inizio c’erano piste molto veloci, ma il terreno era morbido. La navigazione non era facile e sono caduto e sono praticamente annegato nel fesh fesh, pensavo di non riuscire a tirare fuori la moto, ma alla fine ci sono riuscito. Arrivare fino alla fine della tappa è stata una vera conquista, è stata una vera avventura. Ho incontrato qualche cammello, ma sono sempre ruscito a schivarli, per fortuna.

DOMANI SS 6 EL MENIA-EL MENIA : LIAISON 4.38 KM - SS 119.70


 

 

 

El Golea : Boucle 3

SS6 El Menia-El Menia 
Liaison 4.38 km SS 6 119.70

Il girone infernale 
120 chilometri di piste insidiose sabbia, dune che dominano le zone agricole di El Menia. Nessuno dei piloti partiti oggi si aspettava una tappa tanto impegnativa.
Una SS, corta, ma che si è rivelata degna delle famose tappe della Parigi Dakar che si sono corse tra queste dune. Una tappa dura che ribadisce che con il Sahari Rally non si scherza. Dopo un piccolo plateau molto veloce si staglia all’orizzonte un grande cordone di dune alte e ripide che, fino dal primo passaggio la mattina presto, quando si poteva suppore che la sabbia fosse abbastanza dura, si sono rivelate friabili montagne quasi inespugnabili. Dopo il primo faticoso attraversamento del lato più corto, di nuovo una pista veloce e alcuni passaggi tra corridoi di rocce prima di tornare tra le dune che questa volta vengono cavalcate in cresta nel senso della lunghezza per circa 23 chilometri. A complicare la storia una manciata di WP masqués sono stati perfidamente distribuiti proprio in cima alle dune più alte. Nelle magnifiche dune tra il primo e il secondo passaggio delle auto si è creato un traffico degno di una grande metropoli. La vicinanza dalla cittadina di El Menia ha fatto accorrere una miriade di tifosi che si sono resi molto utili come spalatori e un po’ troppo spesso come consiglieri di rotte da prendere per uscire dal caos. Anche per le moto la giornata si è rivelata molto impegnativa, soprattutto per chi si è iscritto a questa gara con pesanti bicilibriche. Alessandro Ruoso ne esce abbastanza velocemente, Alessandro Madonna con la sua Teneré fa una bella fatica, ma l’inglese Salt Lee ha si è trovato davvero nei guai. Uno sforzo enorme il suo per convincere la sua Africa Twin Adventure a salire sulle dune ed è tornato al bivacco di pessimo umore. Tra gli italiani diversi a non partire per la tappa di oggi, Gianluca Grassi, ancora dolorante dopo una caduta di ieri, Matteo Olivetto che ha rotto il cambio e Stefano Turchi a causa di un malore temporaneo. Paolo Ceci dopo una partenza sprint ha rotto la terza ruota che aveva a disposizione e ha portato a termine la tappa con un grande ritardo. Vince la tappa nella categoria moto il pilota algerino Sied Ali Mahammdi, seguito dal bravo pilota portoghese Alexandre Azinhais e dall’italiano Livio Metelli. Alessandro Ruoso resta in testa alla classifica generale con 17 minuti di vantaggio dal secondo il pilota inglese Jonathan Blackburn, al terzo posto il francese Laurent Weibel. Nelle auto un podio tutto algerino. Nella generale auto resta in testa il grande campione algerino Fodil Allahoum navigato dall’italiano Giacomo Tognarini. Negli SSV resta in testa l’equipaggio italiano formato da Paolo Ceci e Sara Bioli.

 

 

ALESSANDRO MADONNA: Non ho capito subito la sabbia di oggi e mi sono infognato un po’ di volte, ma ho preso tutti i WP.

JONATHAN BLACKBURN: E’ stata una bellissima giornata. La navigazione era molto difficile, ma mi sono divertito molto. Abbiamo attraversato posti stupendi. Spero di aver beccato tutti i WP.

ALESSANDRO RUOSO: Sono caduto su una grossa duna e i piloti dietro mi hanno raggiunto e cosi abbiamo fatto un tratto insieme. Mi sono alternato un po’ con Jonathan per un pezzo, poi ci siamo separati. Io ho cercato di stare più sui CAP che sulle piste. A parte qualche piantata sulla sabbia è andato tutto molto bene, In alcuni momenti pensavo di restare dentro la sabbia. Con la mia moto la fatica è doppia, ma oggi è stata dura per tutti.

LIVIO METELLI: Oggi una tappa degna della Dakar. Una tappa corta, ma molto impegnativa. Siamo passati da piste veloci alternate a dunette a dune che erano vere e proprie montagne. I WP erano in cima alle dune, difficili da prendere perché non si riusciva a vedere bene le pendenze e le ombre. Secondo me oggi è stata la tappa più bella di tutte.

PAOLO CECI: Abbiamo forato tre ruote, non ne avevamo più di ricambio e siamo andati avanti con le ruote forate. Siamo dovuti uscire dalla pista e rientrare per fare l’arrivo. Speriamo di essere più fortunati domani.

FODIL ALLAHOUM: Una tappa bellissima, ma devo dire che gli algerini non sanno che cosa sia la sportività. L’aiuto reciproco è alla base del rally-raid. Invece qui sembra di essere in guerra. Durante le mie prime Dakar in Africa, quando c’era ancora Thierry Sabine ci si fermava sempre per aiutare gli altri concorrenti, ma qui sembra che ci sia dell’odio tra algerini che non hanno capito nulla dello spirito di questo sport.

 


 

Ultima tappa

El Goléa (El Ménéa) – Ghardaïa
Liaison 33.43 km – SS 7 178.30 Km – liaison 119.03 Km

Un’ultima giornata di gara all’insegna della velocità. La pista inizia nei pressi di un piccolo Erg e prosegue sul piatto e veloce percorso, fino a veder apparire in lontananza gli adrar che vanno costeggiati per alcuni chilometri. Tutto con il gas aperto anche quando si arriva a scavalcare le ultime dune di questo Sahari Rally 2018.
Ancora una pista molto varia, tecnica e veloce, come tutte quelle che sono state proposte dalla FASM nel Challenge internazionale di quest'anno. In una tappa simile i più veloci hanno avuto la meglio rosicchiando secondi o talvolta minuti preziosi. L’arrivo delle moto alla fine della speciale è veramente spettacolare: tre moto affiancate appaiono dal fondo della valle ad una velocità di circa 150 Km/h. Il portoghese Alexandre Azinhais sfreccia accanto ad Alessandro Ruoso e all’inglese Jonathan Blackburn, che vince la tappa di oggi, lungo la larga pista polverosa, un modo per difendersi dalla polvere, ma anche un modo per sfidarsi fino agli ultimi metri del Sahari Rally. Punte di velocità da Formula 1 anche per le macchine, Fodil Allahoum è stato il più veloce seguito dall’equipaggio Daoud-Lahbaki. Il campione algerino navigato da Giacomo Tognarini sale anche sul primo gradino del podio nella categoria proto del Sahari Rally ed è anche in testa alla classifica assoluta. Paolo Ceci e Sara Bioli sono stati rallentati dalla rottura della cinghia, ma sono arrivati fino a fine tappa e vincono il rally nella categoria SSV. La classifica generale moto di ieri è stata un po’ sconvolta nella nottata a causa di una serie di penalità inflitte per gravi irregolarità, soprattutto al pilota algerino Mahammdi, ma il pilota italiano Alessandro Ruoso è in testa alla classifica generale moto. Nella categoria M1 vince Jonathan Blackburn, seguito dal francese Laurent Weibel e dal portoghese Alexandre Azinhais. Alessandro Ruoso primo nella categoria Open (+650) Nella categoria M2 (+450) vince il pilota algerino Abdelkader Mebarki mentre il primo dei quad è l’algerino Mustapha Himadouch e nei camion l’equipaggio libico capitanato di Arakh Djet. Buoni piazzamenti per i nostri colori, spicca il 10° posto assoluto, di Livio Metelli, che ha lottato aspramente con i coriacei piloti Algerini e il 20° posto per Alessandro Madonna. Mesto ritiro a pochi chilometri dall’arrivo per Stefano Turchi, tradito dal cambio della sua 690 Rally, mentre Bubix, alias Massimo Chinaglia, vittima di una caduta, non è riuscito, nell’ultima tappa a partire.

 

 

LEE SALT, UK: Questo è un rally molto duro, non è per tutti e non perdona niente. Il livello del terreno è adatto a professionisti con molta esperienza rispetto ad altri rally che ci sono in giro. Bisogna sempre tenere conto di molte cose e usare molto la testa, guardare il roadbook, ma anche fare molta attenzione al terreno. Non è sicuramente un rally per amatori.

JONATHAN BLACKBURN, UK: Oggi aprire la traccia non era una passeggiata. Giornata veloce attraverso grandi plateau e un buon mix di Cap e navigazione, insomma una traccia nello stile della Dakar, finita con un lungo sprint fino alla linea d’arrivo. Tutto questo in un giorno solo, sono felice di aver portato a termine il Sahari Rally.

PAOLO CECI, Italia: A mio avviso questo è un rally che ha enormi potenzialità che non sono ancora state sfruttate a pieno. Lo scorso anno abbiamo cercato di dare una mano con indicazioni che però quest’anno non sono state prese in considerazione. Per noi questa gara è stata un’ottimo test, abbiamo capito tante cose perché siamo inesperti nel settore macchine e useremo gli errori fatti per migliorarci.
Sara si è divertita molto e si è rivelata una brava navigatrice, ma non avevo dubbi!

LAURENT WEIBEL, France: Innanzi tutto sono contento che il rally sia stato fatto, perché dopo la morte del presidente Chihab Baloul, non era scontato. Rispetto lo scorso anno l’organizzazione ha fatto progressi grazie al sistema di tracking Stella. Se devo fare una critica, devo dire che non abbiamo attraversato le zone più belle dell’Algeria. Abbiamo sempre avuto l’impressione che i posti più belli fossero proprio accanto alla pista e che non li attraversassimo mai davvero.

 

Tutte le informazioni sul sito www.saharirally.fr. Per seguire gli aggiornamenti del Sahari Rally visitate la pagina Facebook @saharirally.

Paola Picone: info@apphotosport.com +393355898872

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