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L’America dei Grandi Parchi Nazionali

Quest’avventura in fuoristrada nella natura piu’ selvaggia parte da Denver, una città decisamente interessante, ecclettica e molto accogliente. Volendola paragonare ad altre città americane, è di gran lunga superiore a quelle piu’ blasonate come New York o Chicago. Denver vanta molti primati sia in ambito culturale, grazie alle diverse Università presenti che raggruppano discipline umanistiche e scientifiche; sia in ambito artistico, con un quartiere interamente dedicato alle arti ed un Denver Performance Complex che risulta essere il secondo piu’ grande di tutti gli Stati Uniti dopo New York. Facciamo poi un salto alla Union Station, un edificio la cui costruzione è iniziata nel lontano 1880, è stato poi rifinito nel 1914, così nel 2014 la città di Denver assieme ad un gruppo di imprese specializzate lo ha rinnovato, costruendovi non solo la ferrovia vera e propria ultramoderna, ma ha mantenuto l’edificio originale conservandone la struttura e realizzando ristoranti, librerie ed ampie sale con wi-fi per passeggeri e non; così oggi giorno è un fantastico luogo di ritrovo. Abbiamo poi raggiunto Keensburg, a 50km da Denver, qui si trova il Wild Animal Sanctuary, un luogo stupefacente, che si prefigge uno scopo unico: fornire agli animali che ospita uno spazio il piu’ simile possibile alla vita allo stato brado.

 

Specializzato nella cura dei carnivori e degli orsi, ospita oltre 400 animali, tra tigri, ghepardi, leoni, lupi, linci, orsi bruni, grizly, tutti giunti qui in seguito a situazioni molto gravi di maltrattamenti, per cui impossibilitati a tornare liberi. Questo luogo è unico nel suo genere, due sono le caratteristiche principali: non e’ uno zoo e quindi gli animali non sono in gabbia, ma vivono liberi senza il contatto con gli uomini; i visitatori passeggiano lungo una camminata sopraelevata, alta circa 3 metri, cosi’ possono vedere gli animali senza disturbarli e senza creare loro un senso di allarme nel vedere persone che si avvicinano ad eventuali reti. Abbiamo imparato moltissimo, sugli animali e sullo scopo di questo fantastico centro, grazie all’aiuto di Kent, uno dei 45 dipendenti del Sanctuary, ci ha raccontato nel dettaglio come mai questi animali sono giunti qui, alcuni leoni e tigri sono arrivati dalla Bolivia, poiche’ quello stato ha abolito il permesso di avere animali nei circhi. Lo spazio si estende a perdita d’occhio, e camminando vediamo ogni tanto delle costruzioni, una di esse è la clinica veterinaria dove sono presenti sempre due veterinari a turno; inoltre, l’Universita’ del Colorado, di Denver, collabora assiduamente con il centro, fornendo supporto medico ed infrastrutturale. Un’altra struttura di particolare interesse è l’area dove viene raccolto e preparato il cibo; per gli animali, viene realizzato un cubo di carne misto: pollo, maiale, manzo, che viene poi congelato per conservarlo, ed infine viene riscaldato con acqua al momento dell’uso. Ci sono ben 140 volontari che si alternano a fare questo lavoro, cosi’ come tutti gli altri lavori. Il cibo viene donato da molti enti ed appassionati, uno di questiè la Walmart, così il Sancutary ha dei camion frigo che, tutti i giorni, fanno il giro dei supermercati e raccolgono tutto il cibo che viene donato, sia carne sia frutta, verdura e uova, questi ultimi tre gli ingredienti favoriti degli Orsi. Questo luogo e’ assolutamente da visitare, poiche’ gia’ con l’acquisto del biglietto si contribuisce ad aiutare gli animali, si puo’ anche fare delle donazioni sul sito www.thewildanimalsanctuary.org

 

 

Con il Jeep Patriot 2.4lt, ci siamo messi in movimento per raggiungere Riverton, dove abbiamo incontrato Dale della compagnia Wyoming Backroad Tours, con lui ci siamo addentrati nelle remote strade della contea di Freemount, alla scoperta di un habitat favoloso, deserto rosso, a tratti piu’ verdeggiante, con molti creek e fiumi dalla portata tanto diversa gli uni dagli altri, abbiamo raggiunto quote piuttosto alte, 3000mt circa, dove le aquile ci hanno salutato a dispetto del tanto vento. Le strade off road qui sono tutte aperte, rigorosamente segnalate sugli atlanti e percorribili con ogni tipo di 4x4, persino quelli non immatricolati!! Queste terre, appartenevano agli Indiani, c’erano in particolare due tribu che si fronteggiavano per questi spazi: gli Shoshoni e gli Arapaho, i primi piu’ socievoli con i bianchi, i secondi piu’ agressivi e meno disposti verso tutte le altre tribu. Un giorno di viaggi e siamo a Yellowstone Park, che e’ certamente noto ai piu’ per il famoso Orso Yoghi, ma nella realtà ricopre una vasta area del Woyoming ed offre un mondo incantato, dal punto di vista naturalistico e geomorfologico.

 

Si puo’ raggiungere questo luogo magico da diverse entrate, da Sud attraverso il Teaton Park si arriva facilmente al Grant Village, dove si possono già avere le prime informazioni. Yellowstone National Park è visitabile in tutte le stagioni, durante l’inverno affascina il paesaggio a bordo delle motoslitte, a maggio la primavera fa capolino e la natura appena inizia a risvegliarsi, con i colori piu’ belli che ci si possa immaginare, ed in molte aree ancora la neve. E’ doveroso ricordarsi che siamo comunque in quota, si va dai 2700 ai 3000mt, pertanto il clima puo’ variare anche piuttosto rapidamente, ed il paesaggio cambia colore con esso. Questa stagione è forse la piu’ indicata per vedere il risveglio di un mondo fantastico, dal punto di vista geomorfologico ci sono i Geyser, di cui il piu’ conosciuto è senza dubbio Old Faithful, ove c’e un visitor center che segnala l’orario in cui il Geyser erutta con un’approssimazione di 10 minuti. Ce ne sono molti lungo tutto il tracciato, tutti da vedere, ma senza dubbio Emerald Lake e Biscuit Basin sono affascinanti, mentre irreale il miglio da percorrere da Norris Geyser Basin sino a Norris Museum, ove si possono ottenere tutte le informazioni scientifiche riguardanti questi fenomeni. Mentre i Geyser sono sempre li’ facilmente raggiungibili, la situazione e’ diversa per quanto riguarda gli animali, la fauna e’ veramente molta, si possono incontrare Bufali (Bison) in ogni dove, persino sulla strada.

 

 

Ovviamente in questo caso hanno loro la precedenza!! Ci sono le Alci, splendidi animali, maestosi ed alti, ci sono i cervi, e le antilopi che corrono liberi e felici. Uno spettacolo senza eguali. In questa stagione si vedono facilmente anche gli orsi bruni ed i grizzly, naturalmente è bene dotarsi di un teleobbiettivo e lasciarli tranquilli! Per fotografie professionali è necessario chiedere il permesso al parco con il pagamento di un piccolo importo, poi i Ranger lungo il percorso controllano i permessi; mentre per accedere al Parco come turista c’è un biglietto di 30 dollari valido per 7 giorni, senza dubbio alcuno sono i soldi meglio spesi in assoluto. Un sito interessante per ottenere tutte le informazioni necessarie è www.realamerica.it/parchi-monumenti-memoriali/parchi-nazionali, nella sezione parchi spiega dettagliatamente ogni aspetto.

 

Da Yellostone Park l’uscita nord ci porta nello stato piu’ settentrionale, al confine con il Canada: il Montana, uno stato splendido, verdeggiante, ricco di storia dei nativi americani, ricco di ranch, cavalli e splendide distese ben curate. Dopo una guida spettacolare raggiungiamo Bozeman, dove visitiamo il Rockies Museum, il sito web è molto interessante https://www.museumoftherockies.org, dedicato alle scoperte archeologiche dell’area, tra cui diversi Dinosauri, ed alla storia della citta’ Bozeman che e’ nata grazie alla determinazione di un umo d’affari: Jhon Merim Bozeman nato nel 1842 e morto nel 1867. Quest’uomo, assieme a un tale Jacobs ha creato la strada piu’ veloce che attraversava le miniere della zona e portava in Idaho, attraverso diverse aree indiane, ed è stato questo che ha dato inizio ad una sequenza di battaglie che sono poi sfociate nella conosciuta Battaglia di Little Bighorn, ove il generale Caster con il 7º Cavalleggieri sconfisse gli Indiani Lakota, Cheyenne ed Arapho nel 1876. Proseguendo il viaggio visitiamo il National Bison Range, un parco aperto ai 4x4, con il pagamento di un ingresso di 5 dollari, ove si percorre uno splendido tracciato di 23 miglia attraverso uno scenario mozzafiato, dove la natura domina incontrastata, e i bufali sono i padroni di casa. Da qui Kalispell è una meta interessante poiche’ c’è il Dreamctcher Lodge, posizionato in mezzo ai boschi di pini in un’area chiamata Many Lakes. Alcune miglia di sterrato ci accolgono per catapultarci in un atmosfera fantastica, dove la natura regna sovrana, la costruzione ecologica, interamente in legno, curata in ogni minimo dettaglio, rende l’esperienza di vita in Montana unica e speciale. Siamo quasi al confine con il Canada, all’ingresso del Glacier National Park, questo splendido ed immenso parco naturale copre una superficie di 1583 miglia quadrate, tra UA e Canada appunto. La bellezza di questo paesaggio e’ indescrivibile. La natura varia moltissimo, prima ci ritroviamo in boschi di abete rosso, che poi cedono il passo a bianche betulle, ed ancora praterie, naturalmente non mancano i laghi, ed ampie vie sterrate percorribili quasi esclusivamente con i 4x4. Naturalmente i fuoristrada, non solo sono ammessi, ma sono i benvenuti, il costo del biglietto e’ di 30 dollari e vale una settimana, la bellezza del mondo che si presenta davanti ai nostri occhi e’ indescrivibile. Km dopo km, ci ritroviamo immersi in una natura incontaminata, od in una foresta che sembra pietrifica, o di fronte ad un’immensa distesa d’acqua, che forma un lago, fonte di nutrimento per diverse specie animali, che troviamo in ogni dove, dai cervi, agli scoiattoli per non parlare di diverse specie di uccelli. Prima di entrare ci fermiamo a Polebridge, dove, al Mercantile acquistiamo un buonissimo dolce realizzato a zampa di orso con all’interno il mirtillo selvatico: una leccornia, che smaltiamo facilmente lungo il percorso di ben 110miglia complessive, di cui una parte su uno sterrato molto veloce ed ampio ed il resto all’interno delle strade gia’ aperte del parco, le vie che salgono verso la cima dei passi non sono ancora state aperte per via della stagione invernale quest’anno particolarmente lunga; pertanto non raggiungiamo quota 3000 metri ma ci manteniamo sempre dai 1000 ai 1500mt. e godiamo di uno spettacolo incredibile.

 

 

Ammirando questi paesaggi raggiungiamo Great Falls dove visitiamo il Museo di Charles Marion Russell che ospita la piu’ vasta e completa collezione di artisti Cow Boy dalla fine ‘800 ai primi ‘900. Si possono ammirare sculture e quadri, gallerie veramente interessanti con opere di John Fery, Julius Seyler e molti antri ancora. Il sito ufficiale e’ www.cmrussell.org
Da qui una “cavalcata” di poco piu’ di 3 ore, lungo interstate e strade statali, con un tempo ballerino ed un buon temporale, ma un paesaggio sempre mozzafiato, per raggiungere Billings, una splendida citta’ a prevalenza industriale. Qui troviamo una rete ferroviaria immensa, che caratterizza ancora oggi gran parte dell’attivita’, mentre le attivita’ turistiche piu’ diffuse riguardano l’outdoor, con la pesca sul fiume, passeggiate e gite a cavallo; noi facciamo colazione in un tipico Dinner da Bernie’s dove il tazzone di caffe’ ha le dimensioni di un vaso da fiori, ma i dolci sono veramente squisiti e l’atmosfera ti riporta all’America degli anni ’60, quindi un luogo assolutamente da non tralasciare.

 

Billings è davvero una bella città, ma il tempo stringe, cosi’ lasciamo le bellezze del Montana passando per il campo di battaglia di Little Bighorn, dove e’ stato realizzato un cimitero, un visitor center che spiega accuratamente tutta la storia ,in realta’ e’ un luogo molto triste, fa riflettere sulla predominanza dei popoli; cosi’ ci trasferiamo, lungo la I94 al Makoshika State Park, dove il paesaggio, tipico delle badlands, conquista la nostra vista. Un territorio formato da tondeggianti montagne brulle, le cui colorazioni variano dal verde al rame seguendo il movimento del sole. Sembra un’immensa scultura sinuosa, attraverso la quale condurre il nostro Jeep Patriot e godere dei paesaggi circostanti. Con questo panorama il Montana ci saluta, per farci raggiungere il North Dakota prima e Medora subito dopo. Qui ci attende uno splendido paese dedicato ai Cowboy. Le costruzioni sono tutte in legno, case ad uno o due piani massimo, il paese e’ molto caratteristico, ospita in stagione estiva il Festival di Musica Country piu’ famoso del Paese. Prima cosa visitiamo la Cowboy Hall of Fame, un museo dedicato allo sport del Rodeo con tutti gli aspetti connessi. Per chi, come noi, nulla conosce di questo sport e’ senza dubbio il luogo giusto per apprenderne la storia, le difficolta’, gli aspetti piu’ duri, le varie discipline, ecc. Il sito ufficiale e’ www.northdakotacowboy.com/
Medora è anche il “cancello d’ingresso” al Theodore Roosvelt National Park, e naturalmente noi andiamo a visitarlo, restando affascinati dal paesaggio che in alcuni tratti sembra essere lunare, grazie alle conformazioni morfologiche delle colline piuttosto brulle, che poi all’improvviso cedono il passo a terreno rosso-rame ed erba verde, dove mandrie di bufali pascolano tranquilli. Possiamo vedere anche i cavalli selvaggi, oltre a tantissimi cani della prateria, questo simpatico animaletto, della famiglia dei roditori, come gli scoiattoli, vive dai 5 ai 7 anni, in gruppi numerosissimi, in zone dove scava delle gallerie ( vere e proprie reti di comunicazione), si nutre di erba e vive a stretto contatto con i bufali, ma purtroppo e’ anche fonte di sostentamento per i lupi, ed assistiamo anche ad un attacco da parte di quest’ultimo. Il Theodore Roosvelt National Park e’ senza dubbio una meta molto interessante e ci fa scoprire un North Dakota che non conoscevamo, veramente molto bello.

 

 

Percorriamo cosi’, molta strada ed ogni km a bordo del nostro Jeep Patriot ci offre momenti significativi, lungo le strade secondarie cambiamo direzione una volta ogni tanto, dopo 40 o 50 km, e raggiungiamo la splendida Dickinson. Una citta’ basata sul petrolio e sull’industria, lungo il percorso abbiamo visto molte trivelle, e qui ci sono diverse compagnie che offrono anche i servizi geologici connessi, cosi’ come compagnie petrolifere. Ma anche una citta’ turistica, dove è possibile visitare il Museo Dakota Dinosaur Museum, ed il Joachim Regional Museum, per apprendere molte notizie sulla storia del southwest di questo splendido Stato. Una sorpresa ci attende a Dickinson, infatti, nel giorno del Memorial Day , c’e il tradizionale Rodeo organizzato dalla Dickinson High School, vi partecipano molti giovani cowboy e cowgirl, nelle varie specialita’.

 

Siamo ospiti di questo evento e scopriamo tutto cio’ che non conoscevamo di questo difficile sport, un’esperienza davvero interessante, che ci permette di vedere quanta passione e quanto lavoro, quanti sacrifici si nascondono dietro una corsa di 30 -45 secondi dentro un’arena, assieme a degli animali che rappresentano l’eccellenza nel movimento: i cavalli. Da Dickinson a Bismark ci sono poco piu’ di 100 miglia ed abbiamo l’occasione di visitare il Forte di Abraham Lincoln, ove sorgeva la casa del Generale Custer, visitabile, cosi’ come le stalle, il villaggio indiano e le torri di guardia, in tutto una superficie di 977 acri, posti proprio sul fiume Missouri, da dove si puo’ ammirare anche lo State Capitol di Bismark. Interessante sosta conoscitiva, sempre nell’abito della storia tra esercito ed indiani, oltre che panorama accattivante; prima di giungere in citta’ dove non possiamo non sostare al North Dakota Capitol Grounds.

 

Il Parco degli edifici dello Stato, rappresenta veramente una magnificenza indiscutibile, basti dire che ci sono 75 diverse specie di alberi, piante e fiori. Dire che è ben curato è superfluo, favoloso è l’aggettivo che piu’ si addice. Con la storia dell’Heritage Center ( il sito di riferimento è www.nd.gov) e di Bismarck salutiamo il North Dakota che ci ha accolto e sorpreso notevolmente, per proseguire sulla via del ritorno verso la vecchia Europa, non senza una breve sosta in South Dakota; lungo un paesaggio molto bello, scopriamo lo Spearfish Canyon. Un percorso di circa 30 miglia, attraverso alti canyon, con foreste di abete rosso, cottage realizzati in stile montano, e cascate che colorano di verde le pietre dei fiumi. Questo e’, in breve, il paesaggio che la nostra Jeep Patriot, si trova a percorrere in South Dakota prima di raggiungere la località sciistica di Deadwood. Una vera sorpresa, infatti, pur non essendo stagione di sci, la cittadina montana, e’ particolarmente attiva, grazie alla presenza di infrastrutture alberghiere sempre aperte, e sale gioco. Qui sostiamo per la notte al SpringHill Suites, dove troviamo una struttura molto accogliente, con piscina riscaldata e terrazza con caminetto all’aperto, il luogo ideale per ammirare le montagne circostanti. Naturalmente c’è ampio parcheggio per lasciare l’auto e passeggiare nella via centrale, dove non mancano i Saloon, i personaggi western dotati di pistole che accolgono i turisti; insomma una citta dove relax e divertimento sono all’ordine del giorno in ogni stagione, con o senza neve.

 

 

Il viaggio attraverso le meraviglie della natura americana, ci riporta in Woyoming, a Devils Tower, un parco nazionale dove sorge un monolite di origine vulcanica, le cui dimensioni sono ragguardevoli, e soprattutto sorge solitario in mezzo ad una pianura verdeggiante. Alto 867 piedi, quindi circa 250 metri, è il soggetto di molte sfide di alpinisti che vogliono raggiungere la cima piatta; tra questi il piu’ famoso è stato Jack Durrance che lo fece per la prima volta nel 1937. Il visitor center accoglie i turisti piu’ curiosi con tutte le informazioni necessarie compresa la leggenda indiana che vuole che il monolite sia cosi’ conformato perchè un grande orso lo ha graffiato con le zampe, ecco spiegato il logo ed alcune immagini riprodotte si gadgets e pubblicazioni. Il Woyoming, e’, senza dubbio, lo Stato, tra i 4 ( Woyoming, North Dakota, Montana, South Dakota) che abbiamo visitato accuratamente in questa lunga avventura, piu’ blasonato grazie al Parco di Yellowstone, una vera meraviglia; ma di certo ognuno di essi ha delle caratteristiche peculiari: il Montana con il Glacier National Park ed il Lago Flatehad; il North Dakota con il Roosvelt National Park; il South Dakota con le Black Hills; che li rendono i veri Stati della Real America, con la natura, i cowboy, i cavalli, il rodeo, gli animali ed i grandi fuoristrada. Il nostro Jeep Patriot, infatti, qui è piccolino, ma con il suo motore 2.4 litri ha saputo ben districarsi in ogni dove, percorrendo oltre 7.000km su asfalto, terra, fango, polvere, pietre, consumando mediamente 1 litro di carburante ogni 7km. Il costo del carburante, in questo momento va dai 2 dollari al gallone ai 2,45 dollari al gallone!

Per tutte le informazioni su come affrontare un viaggio in questi luoghi un sito molto interessante, in lungua italiana, è www.realamerica.it 

Testo e foto by Fuoristradaweb.com

 

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