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Hungarian Baja 2017

L’Hungarian Baja quest’anno ha visto la partecipazione di poche vetture, molte moto, molti SSV ed anche qualche camion, un assortimento molto particolare, dettato dalla volontà degli organizzatori di dare un risalto contenuto, per potenziare notevolmente l’edizione del 2018 che sarà la numero 15.

 

Ma andiamo con ordine, ai nastri di partenza si sono presentati quasi tutti i concorrenti iscritti, perciò un totale di 80 veicoli nelle diverse categorie, equipaggi che hanno animato il week-end di mezza estate, nonostante il clima piuttosto bizzarro. Infatti le caratteristiche principali, di questa competizione, sono stati il vento ed il freddo, del tutto inattesi. L’appuntamento all’aeroporto di Vezprem, campo base come da tradizione, qui un giorno e mezzo di verifiche tecniche ed amministrative, per poi prendere il via dalla centralissima piazza della città ungherese, proprio dinnanzi il palazzo del municipio. Un breve trasferimento di 12 km sino al “0 point” nell’area militare, dove un fettucciato di 11 km ha dato vita al prologo, lungo il quale si sono stabilite le posizioni di partenza per il sabato.   La tappa del sabato si è disputata su due giri di una prova cronometrata lunga 141km che ha toccato l’area militare raggiungendo Csehbanya, passando per Marko, insomma un via vai tra pietre, bosco, fango, pochissima acqua e tanto terreno duro.

 

 

Si sono contati sin da subito problemi meccanici, dovuti alla tipologia di terreno, in ogni caso dominio incontrastato della Toyota di Nasser Al Attiyah navigato dal bravissimo Mattiew Boumel, grande performance anche del compagno di squadra il polacco Aron Domzala, che sta disputando un mondiale di tutto rispetto.

 

 

 

Tra gli italiani, poca partecipazione, in ogni caso Angelo Montico si è presentato al via con un Yamaha, ma durante la seconda prova speciale del sabato ha rovinosamente sbattuto contro un cippo militare ed è, quindi, stato costretto al ritiro, mentre una buona gara è stata quella del compagno di squadra Altoe Alessandro con il suo Yamaha Quaddy alla prima esperienza.

 

La prova di domenica ha visto un tracciato accorciato, con partenza da Marko ed arrivo a Hesjmark per un totale di 98km, percorsi due volte, il terreno, sempre lo stesso, in buona parte percorso già il sabato, quindi molto segnato. I solchi non hanno risparmiato difficoltà meccaniche e tecniche a tanti mezzi, perciò ancora ritiri e rotture meccaniche; così alla fine della giornata, il gradino più alto del podio è andato all’imprendibile Toyota di Nasser Al Attiyah, mentre il secondo gradino del podio è stato di Mikko Hirvonen navigato da Andy Schulz. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.hungarianbaja.com

 

Testo e foto Fuoristradaweb.com

 

 

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